Testimonianze dei profughi del Carso: Jožefa Lakovic Jarč

Il 3 luglio venimmo informati che saremmo stati messi sul treno da Sežana per l’Austria inferiore. Portammo con noi le poche cose di casa. Ci stivarono nei vagoni merci, tentammo di metterci assieme per famiglie. Eravamo curiosi di sapere dove ci saremmo fermati. Non potevamo guardare dalle finestre, poiché non c’erano finestre. Il treno merci si fermò a Ljubljana, poi proseguì per Lipnica [Leibnitz] in Stiria. In un lager [campo profughi] italiano potemmo lavarci nei bagni come mai prima, perché a casa non avevamo i bagni.

Le testimonianze di Rosalia Devetak Juren di Marcottini e di Jožefa Lakovic Jarč di Doberdò sono tratte da Dorica Makuc. Voci di guerra e di confine, in La gente e la guerra. Saggi. A cura di Lucio Fabi. Udine, Il Campo, 1990, p. 235-263.