Riflessioni sulla guerra: Arnaldo Mulitsch
26 marzo 1916
Siamo alla fine di marzo senza che qui sia avvenuto il minimo cambiamento nella nostra situazione. Giornalmente si odono tuonare i cannoni. In questo stesso momento rintrona nella valle il solito concerto delle batterie austriache che abbiamo il piacere di ospitare in città, alle quali rispondono quelle italiane al modo usato. Aeroplani non si videro volare in questo mese, tranne in singole giornate di bel tempo. Del resto, riguardo la guerra, si sa un bel niente: chi attende l’offensiva austriaca, chi l’italiana, e così passano i giorni. […]
Oggi, se voglio essere sincero, dichiaro d’essere contrario alla guerra. Solo per il grande amore alla mia terra natia, un anno fa, sapendo che non poteva venir redenta che per mezzo della guerra, lasciai da parte le mie idee antiguerraiole e antimilitariste e mi lasciai guidare dalle speranze degli irredenti. Ma che disillusione mi portarono i mesi passati, pensando al sacrificio enorme di vite e di denaro italiano, senza contare i danni, e i soprusi patiti da noi stessi! E oggi se l’Italia fosse in procinto di dichiarare la guerra all’Austria, certamente io sarei contrario, desiderando abbandonare il mio paese intatto e andare in cerca di una nuova patria, piuttosto che dare il mio consenso a simili barbarie e distruzioni. Bisogna vedere coi proprio occhi ciò che è la guerra per ricredersi.
Cosa avremo noi a guerra finita? La città nostra distrutta, il nostro pittoresco paesaggio devastato, la nostra famiglia in ristrettezze pei danni patiti, un’infinità di amici e conoscenti nelle stesse condizioni e forse sul lastrico. Ecco ciò che ci portò la guerra. Non voglio con ciò inveire contro la troppo calunniata nostra madre patria o, come vorrebbero in Italia certi turatiani, impedire addirittura con la rivoluzione la continuazione della guerra, ma purtroppo ciò sarà la nostra dura realtà. Se l’Austria non si esaurisce per mancanza di uomini e di vivere. certamente l’Italia con l’armi poco più potrà conquistare.
(Arnaldo Mulitsch. Lettere al fratello, in Cronache goriziane 1914-1918. A cura di Camillo Medeot. …. Gorizia, Arti Grafiche Campestrini, 1976, p. 230-232)