Protagonisti

Gorizia e la Grande guerra

I protagonisti delle testimonianze riportate sul sito:

Napoleone Battaglia

(Lucera 1895- Torino 1920)

Militare italiano, ferito e fatto prigioniero a Oslavia il 2 novembre 1915. Rimasto cieco, descrive il suo ferimento e il ricovero a Gorizia nel libro di memorie Senza luce. Torino, Anfossi, 1923. I brani riguardanti il combattimento a Oslavia e la prigionia a Gorizia sono stati pubblicati con il titolo Tenebre nella Antologia degli scrittori morti in guerra. A cura di Cesare Padovani. Firenze, Vallecchi,1929, p. 369-384.

Maria della Mercedes de Baguer Baum

(nata a Gorizia nel 1875)

Moglie del barone Uberto Baum di Appelshofen, capitano distrettuale di Gorizia.

I suoi ricordi sono pubblicati in Giuseppe Del Bianco. La guerra e il Friuli. Volume secondo. Sull’Isonzo e in Carnia. Gorizia. Disfattismo. Udine, Istituto delle edizioni accademiche, 1939, p. 96, 99, 100, 112, 168-169; 2. ed. Udine, Del Bianco, 2001, p. 125, 128, 140, 150, 229-230, e con il titolo Cinque frammenti in Cronache goriziane 1914-1918. A cura di Camillo Medeot. Gorizia, Arti Grafiche Campestrini, 1976, p. 359-363. È autrice anche di cinque lettere scritte nel 1917 e nel 1918, la prima, scritta a Sambasso il 29 ottobre 1917, pubblicata nel citato La guerra e il Friuli. Volume quarto. Caporetto. La battaglia d’arresto al Tagliamento e la ritirata sino al Piave. Udine, Del Bianco, 1958, p. 10-11; le altre, spedite da Gorizia ai genitori, pubblicate a cura di Camillo Medeot insieme alla prima con il titolo Lettere goriziane dopo Caporetto in Cronache goriziane 1914-1918, cit., p. 365-288.

 Uberto Baum von Appelshofen

Capitano distrettuale di Gorizia negli anni 1915-1918.

Una sua relazione sugli eventi della presa di Gorizia è riportata in La guerra e il Friuli.

Iginio Beltram

(Gorizia 1889-1973)

Militare austroungarico, fatto prigioniero dei russi il 5 luglio 1916 lungo il Dnjestr; si arruola nei “Battaglioni Neri” del CIEO (Corpo di spediziane italiano nell’Estremo Oriente).

Suo diario di guerra e di prigionia in Friulani in Russia e in Siberia 1914-1919. A cura di Camillo Medeot. … Gorizia, Benno Pelican editore, 1978, p. 301-321 con il tit. Ricordi galiziani e siberiani.

Riccardo Bisiach

(Nato a Gorizia nel 1902)

Profugo a Wagna.

Una sua testimonianza, con il titolo Fuga da Gorizia, è riportata in Altrove. 1915-1918. Memorie dal campo di Wagna e altre storie di profughi. Catalogo della mostra Gorizia 2016-2017, Fondazione CaRiGo. Ronchi dei Legionari, Consorzio Culturale del Monfalconese, 2017, p. 81.

Franc Bone

(nato a Moncorona/Kromberk nel 1899)

Militare nell’esercito austroungarico.

Sua testimonianza in Dorica Makuc. Voci di guerra e di confine, in La gente e la guerra. Saggi. A cura di Lucio Fabi. Udine, Il Campo, 1990, p. 237-240.

Lucia Bortolotti

(Gorizia 1889-1969)

Maestra elementare. Diarista nel periodo della grande guerra.

Il suo diario dal 23 maggio 1915 al 21 marzo 1916 è pubblicato con il titolo Dall’osservatorio di S. Rocco in Cronache goriziane 1914-1918. A cura di Camillo Medeot. …. Gorizia, Arti Grafiche Campestrini, 1976, p.35-88.

Giuseppe Braidotti

(Gorizia 1886-1976)

Nascosto nella casa di famiglia per sottrarsi all’arruolamento nell’estate 1915, scoperto e arrestato nel gennaio 1916, e inviato al fronte come politicamente sospetto.

La sua testimonianza è pubblicata in Cronache goriziane 1914-1918. A cura di Camillo Medeot. Gorizia, Arti Grafiche Campestrini, 1976, p. 228.

Giuseppe Bramo

(nato a Gorizia nel 1862)

Medico, di sentimenti irredentisti. Arrestato il 24 maggio 1915 e deportato a Wagna e a Hainburg. Riportato a Gorizia come ostaggio insieme a Cesare Deperis, Giuseppe Furlani, Giovanni Ortali e Carlo Vouch, minacciati di impiccagione nel caso di sabotaggi in città. Successivamente internato a Gollersdorf.

Ricorda l’arresto e il periodo trascorso come ostaggio in Internati, in Per il monumento ai caduti goriziani. [9 agosto 1916-9 agosto 1922]. Gorizia, Paternolli, 1922.

Anton Brecelj

(Žapuže 1875-1943).

Medico, uomo politico.

I suoi ricordi di Gorizia sotto assedio sono pubblicati con il titolo Zdravilo za življenije in smrt nel 1935 sul periodico “Mladica”; in traduzione italiana, con il titolo Un conforto, per la vita e per la morte, in Gorizia nella letteratura slovena. Poesie e prose scelte. A cura di Lojzka Bratuž. Gorizia, Goriška Mohorjeva družba, 1997, p. 122-125.

Anton Budin

(nato a Merna nel 1902)

Profugo nella Savinjska dolina.

Sua testimonianza in Dorica Makuc. Voci di guerra e di confine, in La gente e la guerra. Saggi. A cura di Lucio Fabi. Udine, Il Campo, 1990, p. 241-242.

Luigia Candutti Chetti

(Gorizia 1892-1976)

Allo scoppio della guerra si rifugia a Skofja Loka con le sorelle Pia e Mercede, che successivamente vengono confinate a Oberhollabrunn. Luigia invece rientra a Gorizia, dove annota gli eventi nel suo Diario del tempo di guerra 18 novembre 1915-20 novembre 1917.

Michele Candutti

(Gorizia 1891-Torino 1947)

Irredentista goriziano, internato a Mittergrabern nell’estate 1915, arruolato nell’esercito austroungarico nel dicembre 1915, disertore in Volinia sul fronte ucraino il 28 giugno 1916 e quindi prigioniero dei russi.

Sua lettera all’amico Giovanni Manzini da Torino (16 dicembre 1916) in Friulani in Russia e in Siberia 1914-1919. A cura di Camillo Medeot Gorizia, Benno Pelican editore, 1978, p. 181-184.

Raimondo Castellan

(Farra 1889-1970)

Militare austroungarico, fatto prigioniero dai russi in Galizia il 27 agosto 1914.

Suo diario di guerra e di prigionia 25 luglio 1914-9 ottobre 1916, da lui intitolato Notiziario, in Friulani in Russia e in Siberia 1914-1919. A cura di Camillo Medeot. … Gorizia, Benno Pelican editore, 1978, p. 29-78 con il tit. Su e giù per l’immensa Russia.

Francesco Castelliz

(Gorizia 1862-1934)

Sacerdote, insegnante di religione; direttore del Seminario minore e del Seminario centrale di Gorizia. Vicario arcivescovile durante l’assenza da Gorizia di mons. Sedej.

Le sue lettere all’arcivescovo e a madre Adeodata, superiora delle Suore della Provvidenza, pubblicate da Camillo Medeot in Lettere da Gorizia a Zatičina. Udine, La nuova base, 1975, testimoniano la situazione della città in vari momenti del conflitto.

Pasquale Cirillo

(Trecase (Na) 1895-1916)

Sottotenente del 27° Reggimento Fanteria dell’esercito italiano. Impegnato sul fronte goriziano, muore mentre si trova a casa in licenza.

Il suo Diario di guerra dal 2 dicembre 1915 all’8 febbraio 1916 è pubblicato a cura di Giovanni Toplikar con il titolo Diario di guerra del sottotenente Cirillo Pasquale in “Studi goriziani” vol. 99-100 (2004), p.153-182.

Giuseppe Cisilin

(Medea 1892.-1954)

Militare austroungarico, fatto prigioniero dei russi in Galizia il 28 gennaio 1915.

Suo diario di guerra e prigionia 16 ottobre 1914-8 agosto 1916 in Friulani in Russia e in Siberia 1914-1919. A cura di Camillo Medeot Gorizia, Benno Pelican editore, 1978, p. 93-115 con il tit. Dall’antico e “amato impero” alla nuova patria.

Eugenio Cociancig

(Nato a Gorizia nel 1883).

Impiegato, arrestato il 24-5-1915, arrestato e deportato a Mittergrabern il 24 maggio 1915.

Il 5 febbraio 1919 pubblica su “La Voce dell’Isonzo” un comunicato su quanto avvenuto al momento della partenza da Gorizia, XXIV Maggio 1915.

Mario Coos (Cossi)

(Nato a Gorizia nel 1897)

Militare austroungarico, prigioniero dei russi. Nel dicembre 1918 si arruola nella “Legione Redenti” del CIEO (Corpo di spediziane italiano nell’Estremo Oriente).

Suoi ricordi di prigionia in Friulani in Russia e in Siberia 1914-1919. A cura di Camillo Medeot. … Gorizia, Benno Pelican editore, 1978, p. 283-297 con il tit. Partito adolescente, tornato uomo.

 Augusto Crasseviz

Pensionato goriziano, profugo a Losdorf presso Tetschen a.d. Elbe nella Boemia settentrionale.

Una sua lettera dd. 4 agosto 1915 in cui chiede aiuto al conte Dandini lamentando le condizioni di vita sue e della ventina di profughi suoi compagni è pubblicata da Paolo Malni, Storie di profughi, in La gente e la guerra. Saggi. A cura di Lucio Fabi. Udine, Il Campo, 1990, p. 86-87.

Ernesto Dandini de Sylva

(Monfalcone 1872-Genova 1957)

Commissario civico incaricato di reggere il Comune di Gorizia dopo lo scioglimento del consiglio comunale e la destituzione del podestà Giorgio Bombig (22 maggio 1915).

La sua [Testimonianza] delle circostanze in cui assume l’incarico è riportata in Giuseppe Del Bianco. La guerra e il Friuli. Volume secondo. Sull’Isonzo e in Carnia. Gorizia. Disfattismo. Udine, Istituto delle edizioni accademiche, 1939, p. 31-32; 2. ed. Udine, Del Bianco, 2001, p. 45-47.

Riccardo Del Neri

(Gorizia 1896-1964)

Ingegnere comunale, comandante del civico corpo dei pompieri impegnato nell’opera di pronto intervento durante i bombardamenti che colpiscono Gorizia. Nell’agosto 1916 resta negli scantinati del Comune in attesa dell’arrivo dell’esercito italiano, con cui collabora attivamente.

I suoi scritti Il corpo dei Civici Pompieri durante la guerra e Agosto 1916 sono pubblicati in Cronache goriziane 1914-1918. A cura di Camillo Medeot. … Gorizia, Arti Grafiche Campestrini, 1976, p. 285-308. Le sue memorie dell’agosto 1916 sono pubblicate in Egone Lodatti. Gli Asburgo imperanti su Gorizia italiana per 419 anni. Gorizia, Grafica goriziana, 1997, p. 357-361.

Il Civico Corpo dei Vigili del fuoco di Gorizia. Gorizia, Il Comune, 1922.

Donato Depicolzuane

(Nato a Veglia nel 1893)

Residente a Gorizia. Militare austroungarico, fatto prigioniero dei russi in Galizia il 25 marzo 1915.

Suo diario di prigionia in Friulani in Russia e in Siberia 1914-1919. A cura di Camillo Medeot. … Gorizia, Benno Pelican editore, 1978, p. 129-177 con il tit. Le avventure di un cadetto in Russia.

Rosalia Devetak Juren

(Poljane presso Marcottini)

Profuga a Bruck e in Stiria.

Sua testimonianza in Dorica Makuc. Voci di guerra e di confine, in La gente e la guerra. Saggi. A cura di Lucio Fabi. Udine, Il Campo, 1990, p. 255-258.

Giuseppe Ellard

Goriziano, profugo a Wagna. Sua lettera del 18 agosto 1917 al Magistrato Civico di Gorizia in Paolo Malni, Storie di profughi, in La gente e la guerra. Saggi. A cura di Lucio Fabi. Udine, Il Campo, 1990, p. 90.

Alfredo Fantuzzi

(nato a Gorizia nel 1897)

Studente, internato a Mittergrabern.

La sua testimonianza è riportata in Gorizia e l’Isontino nel 1915. Testimonianze inedite di Carlo Luigi Bozzi – Marino Di Bert – Alfredo Fantuzzi – Biagio Marin – Luigi Zoffi raccolte e coordinate da Carlo Luigi Bozzi per il cinquantenario dell’entrata in guerra.5. suppl. a “Studi goriziani”. Gorizia, Biblioteca Governativa, 1965, p. 79-84, 95-107.

Carlo Furlani

(Gorizia 1896-Cormons 1915)

Studente, volontario irredento nell’esercito italiano. Ferito mortalmente nella battaglia del Podgora del 19 luglio 1915, spira pochi giorni dopo.

Il suo [Diario di guerra] è pubblicato in Carlo Furlani XIX luglio MDCCCXCVI [-] XXII luglio MCMXV. Gorizia, Tipografia Sociale, [1955].

Clemente Furlani

(Gorizia 1876-1967)

Custode del cimitero comunale della Grassigna dal 1904 e poi ispettore di tutti i cimiteri di Gorizia.

Il suo diario è pubblicato con il titolo Nonno Clemente racconta… in Cronache goriziane 1914-1918. A cura di Camillo Medeot. Gorizia, Arti Grafiche Campestrini, 1976, p. 309-334.

Andrej Gabršček

(Caporetto 1864-Lubiana 1938)

Proprietario della casa editrice Goriška tiskarna, di una tipografia e della libreria omonima nella sede del Trgovski Dom. Esponente del partito liberale sloveno, nel 1914 viene internato come slavofilo. Descrive i danni subiti in Goriški Slovenci II: 1901-1923. Lubiana 1934; citazione in Petra Svoljšak, Gorizia (Gorica), a Damned and Sacred City between Two Fires, “Studia Historica Slovenica” 2011, p. 99.

Franco de Gironcoli

(Gorizia 1892-Vienna 1979)

Medico specializzato in urologia, poeta in friulano.

I suoi ricordi del periodo trascorso presso l’ospedale di riserva della Croce Rossa a Gorizia sono pubblicati con il titolo A Gorizia dall’ottobre 1914 al luglio 1915 (Da ricordi e da qualche foglio di diario conservato) in Cronache goriziane 1914-1918. A cura di Camillo Medeot. Gorizia, Arti Grafiche Campestrini, 1976, p. 11-33.

È autore anche di un’altra testimonianza del periodo bellico, questa non relativa a Gorizia, ma al ritorno a Gorizia nel 1918 dall’ospedale di Feldbach adibito al ricovero dei prigionieri di guerra dove era stato in servizio, pubblicata in tedesco con il titolo Uberlebender nel supplemento del quotidiano viennese “Die Presse” del 23-24 novembre 1974 e in italiano con il titolo Incontro di due superstiti su “Iniziativa isontina”, n. 1/63, 1975, p. 71-73.

Ernst Goth

Giornalista austriaco, corrispondente di guerra, collaboratore dei giornali “Fremden-Blatt” e “Pester Lloyd”.

La traduzione italiana del suo articolo Taccuino dell’Isonzo, pubblicato su “Neue Freie Presse. Morgenblatt” del 12 agosto 1915), è in Scrittori austriaci sul fronte dell’Isonzo. Reportage del Kriegspressequartier. A cura di Marina Bressan ..Mariano del Friuli, Edizioni della Laguna, 2012, p. 25-28.

Metilde Grčar

Madre Metilde (Maria Giuseppina Metilde di Gesù), al secolo Leopoldina Grčar (Šenrupert 1877-Gorizia 1966)

Il suo diario è inserito nella Cronaca del monastero delle Orsoline dall’8 agosto 1916, quando la maggior parte delle suore lascia Gorizia, al 31 dicembre 1917.

Maria Hofer

(Gorizia 1905-1988)

Profuga a Wagna. Autrice di un diario: Ricordi di Wagna, pubblicato in Paolo Malni. Fuggiaschi. Il campo profughi di Wagna 1915-1918. San Canzian d’Isonzo, Edizioni del Consorzio culturale del Monfalconese, 1998, p. 199-202.

Richard Hoisel

Giornalista austriaco, corrispondente di guerra.

La traduzione italiana del suo articolo Gorizia un anno fa, pubblicato su “Fremden-Blatt. Morgen-Ausgabet” del 23 maggio 1916, è in Scrittori austriaci sul fronte dell’Isonzo. Reportage del Kriegspressequartier. A cura di Marina Bressan … Mariano del Friuli, Edizioni della Laguna, 2012, p. 97-101.

Guido Hugues

(Parenzo 1883-Gorizia 1969)

Avvocato e studioso goriziano. Presidente di zona per la provincia di Gorizia dal 1945 al 1947.

Racconta il suo internamento, la partenza del padre Carlo da Gorizia e la dispersione del suo archivio nell’articolo La polizia di Stato austriaca in Gorizia nella primavera del 1915, in “Studi goriziani”, vol. 32 (1962), p. 75-81.

Kristina Komavli

(Oslavia 1907)

Sfollata da Oslavia nel 1915 e profuga a Gorizia, nella valle del Vipacco e a Dobova.

Sua testimonianza in Vili Prinčič. Testimonianze di profughi goriziani, in “Il Territorio”, 1998, n. 10, p. 67-70.

Jožefa Lakovič Jarc

(Doberdò)

Sfollata nel 1915 e profuga a Leibnitz e nell’Austria inferiore.

Parte del suo diario è pubblicato in Dorica Makuc. Voci di guerra e di confine, in La gente e la guerra. Saggi. A cura di Lucio Fabi. Udine, Il Campo, 1990, p. 245-249.

Bela v. Landauer

Giornalista austriaco, corrispondente di guerra del giornale “Alkotmany”.

La traduzione italiana del suo feuilleton L’amor pendente. (Una notte a Gorizia), pubblicato su “Pester Lloyd. Morgenblatt” del 14 agosto 1915), è in Scrittori austriaci sul fronte dell’Isonzo. Reportage del Kriegspressequartier. A cura di Marina Bressan ... Mariano del Friuli, Edizioni della Laguna, 2012, p. 29-32.

Alfredo Lucarini

(Modigliana 1862-Gorizia 1930)

Direttore della Civica Scuola di Musica di Gorizia. Espulso dalla città in quanto cittadino italiano (“regnicolo”), racconta la sua esperienza in una lettera al “Corriere della sera”: L’odissea dei profughi goriziani. Il racconto di un professore di musica, in “Il Corriere della sera” del 24 luglio 1915.

Giuseppe Madriz

(Gorizia 1892-1967)

Internato a Raschalà per irredentismo, poi richiamato alle armi nell’esercito austroungarico.

Sua lettera alla madre e alle sorelle scritta il 24 dicembre 1918, dopo il ritorno a Gorizia alla fine della guerra, in cui ricorda il suo arresto e internamento insieme ai due fratelli Luigi e Angelo, in Celso Macor. Lettera dalla guerra. La storia dell’internamento in Austria dei tre fratelli Madriz, in “Borc San Roc” n. 3 (1991), p. 100-102. Edizione del documento a cura di Anna Madriz.

Marija Makuc

(Moncorona 1904-Gorizia 1987)

Profuga a Waltersdorf e a Bruck.

Sua testimonianza in Dorica Makuc. Voci di guerra e di confine, in La gente e la guerra. Saggi. A cura di Lucio Fabi. Udine, Il Campo, 1990, p. 260-263.

 Frančiška Marc Cunta

(nata a Vrhpolje nella valle del Vipacco nel 1906)

Sua testimonianza in Dorica Makuc. Voci di guerra e di confine, in La gente e la guerra. Saggi. A cura di Lucio Fabi. Udine, Il Campo, 1990, p. 258-260.

Karl Marilaun

Giornalista austriaco, collaboratore di diverse testate.

La traduzione italiana del suo feuilleton Rive dell’Isonzo, pubblicato su “Fremden-Blatt. Morgen-Ausgabe” del 15 marzo 1915), è in Scrittori austriaci sul fronte dell’Isonzo. Reportage del Kriegspressequartier. A cura di Marina Bressan ... Mariano del Friuli, Edizioni della Laguna, 2012, p. 81-83.

Virginia Marinaz

(Dignano d’Istria 1883-Gorizia 1975)

Insegnante, crocerossina volontaria.

Il suo diario, In ricordo di tempi dolorosi e grandi, è edito solo parzialmente in 8-9 agosto1916. La presa di Gorizia. Immagini, documenti, memorie. Mostra allestita nel 70° anniversario. Catalogo a cura di Maria Masau Dan, Annalia Delneri. Gorizia, Provincia, 1986, in Paolo Malni. Fuggiaschi. Il campo profughi di Wagna 1915-1918. San Canzian d’Isonzo, Edizioni del Consorzio culturale del Monfalconese, 1998 e in Paolo Sluga. Virginia ed Enrica Marinaz: una vita per il prossimo, un diario per la Storia. “Borc San Roc”, n. 22 (2010), p. 71-76.

Arnaldo Mulitsch

(Gorizia 1888-1933)

Irredentista, repubblicano mazziniano, nel 1915 si nasconde per sfuggire all’arruolamento nell’esercito austriaco e resta “sepolto vivo” fino all’entrata degli italiani a Gorizia.

Il suo diario dei mesi trascorsi in clandestinità è pubblicato con il titolo Lettere al fratello in Cronache goriziane 1914-1918. A cura di Camillo Medeot. ..Gorizia, Arti Grafiche Campestrini, 1976, p. 181-243.

 Carlo Mulitsch

(Gorizia 1886-1962)

Addetto alla stazione di Monfalcone. Espatriato nell’aprile 1915, volontario irredento arruolato nel 2° reggimento Genio Zappatori, è impegnato in Friuli sul fronte del medio Isonzo. Dopo Caporetto abbandona Cervignano con l’ultimo treno, portando con sè il tricolore della stazione.

Emilio Mulitsch

(Gorizia 1891-1964)

Volontario irredento nella prima guerra mondiale, coinvolto nel salvataggio dei beni culturali goriziani dopo la conquista della città da parte dell’esercito italiano.

Giuseppe Mulitsch

(Gorizia 1852-1931)

Imprenditore, consigliere comunale per il partito liberale, condannato nel 1878 a un anno e mezzo di carcere per manifestazioni irredentiste. Marito di Elisa Seppenhofer, padre di Carlo, Arnaldo ed Emilio.

 Nino Nardini

Bambino all’epoca della Grande Guerra, a Gorizia fino all’agosto 1916, poi profugo con la famiglia nelle Marche, a Pausula (oggi Corridonia).

La sua Testimonianza, rilasciata per l’occasione, è pubblicata in 8-9 agosto1916. La presa di Gorizia. Immagini, documenti, memorie. Mostra allestita nel 70° anniversario. Catalogo a cura di Maria Masau Dan, Annalia Delneri. Gorizia, Provincia, 1986, p. 62-64.

Viktor Onesti

(nato a Cersica nel 1906)

Sfollato da Serpenizza nel 1915 e profugo in Piemonte, a Saluzzo.

Sua testimonianza in Dorica Makuc. Voci di guerra e di confine, in La gente e la guerra. Saggi. A cura di Lucio Fabi. Udine, Il Campo, 1990, p. 243-245.

Angela Pavlin

(nata a Gorizia nel 1898)

Sfollata da Oslavia nel 1915 e profuga a Lubiana.

Sua testimonianza in Dorica Makuc. Voci di guerra e di confine, in La gente e la guerra. Saggi. A cura di Lucio Fabi. Udine, Il Campo, 1990, p. 253-255.

Natalina Peterlongo (suor Virginia)

(Pergine 1889-Gorreto 1962)

Religiosa dell’ordine delle Suore della Provvidenza. Autrice della Cronaca del “Reserve-Spital” pubblicata in Cronache goriziane 1914-1918. A cura di Camillo Medeot. Gorizia, Arti Grafiche Campestrini, 1976, p. 89-144.

 Ervino Pocar

(Pirano 1892-Milano 1981)

Germanista goriziano. Confinato con la famiglia a Graz, dove insegna nella scuola per alunni di lingua italiana delle scuole medie profughi in città. La scuola, diretta dal docente goriziano Piero Bonne, costituirà un modello da imitare per altri corsi di emergenza organizzati per studenti sfollati: queste scuole saranno chiamate “tipo Graz”. È arruolato nella difesa territoriale nella cittadina di Admont dal febbraio all’agosto 1916. Suo fratello Edoardo è volontario nell’esercito italiano; suo fratello Sofronio è internato a Mittergrabern.

Pubblica i suoi ricordi dell’inizio della guerra e dell’arresto e internamento del fratello minore nel volume Mio fratello SofronioGorizia, Cassa di Risparmio, 1976.

Sofronio Pocarini

(Fiumicello 1989-Grado 1934)

Giornalista e artista futurista goriziano. Deportato a Mittergrabern, poi arruolato nell’esercito austriaco come politicamente sospetto. Fratello di Ervino e Edoardo Pocar.

I suoi Diari 1915-1918 sono pubblicati in Ervino Pocar. Mio fratello SofronioGorizia, Cassa di Risparmio, 1976, p. 16-163

Maria Prezza (suor Fausta)

(Lestizza 1870-Cormons 1933)

Religiosa dell’ordine delle Suore della Provvidenza. Autrice delle Cronache del “Nazareno” e di “Villa Rosa” pubblicate in Cronache goriziane 1914-1918. A cura di Camillo Medeot. Gorizia, Arti Grafiche Campestrini, 1976, p. 145-180.

Jožef Primožič

(nato a Oslavia nel 1904)

Sfollato da Oslavia nel 1915 e profugo in Piemonte, a Ivrea.

Sua testimonianza in Vili Prinčič. Testimonianze di profughi goriziani, in “Il Territorio”, 1998, n. 10, p. 70-73.

Oskar Reja-Kozanski

(Cosana nel Collio/Kozana)

Passi del suo diario in Drago Sedmak. Testimonianze slovene sulla prima guerra mondiale, in La gente e la guerra. Saggi. A cura di Lucio Fabi. Udine, Il Campo, 1990, p. 223-233.

Alojzij (Gigi) Res

(Gorizia 1893-Venezia 1936)

Scrittore goriziano, slavista, italianista, traduttore e mediatore tra cultura italiana e cultura slovena.

Autore di un diario dei primi mesi di guerra: Ob Soči. Vtisi in občutja iz mojega dnevnika [Lungo l‘Isonzo. Impressioni e sensazioni dal mio diario]. Trieste, J. Stoka, 1916; 2. ed. 1917; nuova ed. Nova Gorica, Branko, 1993. La traduzione italiana di alcuni brani è pubblicata in Gorizia nella letteratura slovena. Poesie e prose scelte. A cura di Lojzka Bratuž. Gorizia, Goriška Mohorjeva družba, 1997, p. 114-118.  

 Clelia Resen Cassanego

(Gorizia 1909-2007)

Profuga in Italia con la famiglia, a Lucca e a Casale Monferrato.

Una sua Testimonianza, rilasciata per l’occasione, è pubblicata in 8-9 agosto1916. La presa di Gorizia. Immagini, documenti, memorie. Mostra allestita nel 70° anniversario. Catalogo a cura di Maria Masau Dan, Annalia Delneri. Gorizia, Provincia, 1986, p. 64-67.

Una seconda testimonianza, Rientro a casa. Ricordi di Clelia Resen profuga a Lucca (1917/19) e a Casal Monferrato; rientro a Gorizia (primavera 1919), è stata messa a disposizione del progetto Gorizia e la Grande Guerra da Maria Lùcia Cassanego Lamberti, che si ringrazia per la disponibilità.

Giorgio Richetti

(Gorizia 1913-Milano 1985)

Nel volume Tornare a casa. Il percorso di un uomo attraverso i suoi racconti. Arcidosso (Gr), Effigi, 2015 rievoca anche la profuganza in Italia da bambino.

Sandro Rizzatti

Studente di medicina internato a Mittergrabern.

La sua testimonianza intitolata Mittergrabern, in cui ricorda Sofronio Pocarini durante il comune internamento, è pubblicata in Ervino Pocar. Mio fratello SofronioGorizia, Cassa di Risparmio, 1976, p. 54.

Enrico Rocca

(Gorizia 1895-Roma 1944)

Goriziano di nascita ma di cittadinanza italiana. Interventista, tra i fondatori del giornale veneziano “La Guerra”, volontario. Ferito sul fronte dell’Isonzo. Giornalista, germanista.

Ricorda diversi momenti delle sue esperienze al fronte nelle sue memorie scritte durante gli anni della seconda guerra mondiale e pubblicate postume: La distanza dai fatti. A cura di Alberto Spaini. Milano, Giordano, 1964; altra edizione con il titolo Diario degli anni bui. A cura di Sergio Raffaelli. Udine, Gaspari, 2005.

Alice Schalek

(Vienna 1874-New York 1956)

Giornalista, fotografa, scrittrice. Corrispondente di guerra per il giornale viennese “Neue Freie Presse”, è la prima ed unica donna ad essere accreditata dal Kriegspressedienst (Ufficio stampa di guerra) austriaco. Nel 1915 è in Tirolo e nel 1916 a Gorizia.

I suoi articoli dal fronte italiano sono pubblicati anche in volume: Tirol in Waffen. Kriegsberichte von der Tiroler Front. München, 1915 (edizione italiana Tirolo in armi. Corrispondenze di guerra dal fronte tirolese. Bassano del Grappa, Itinera progetti, 2002) e Am Isonzo. März bis Juli 1916. Wien, L. W. Seidel & Sohn, 1916 (edizione italiana Isonzofront. Gorizia, Libreria Adamo, 1977; altre edizioni: Gorizia, Editrice goriziana, 1988; Gorizia, Leg, 2003 e 2005; Isonzofront: marzo-luglio 1916. Gorizia, LEG, 2014).

Valentino Semi

(Sturie delle Fusine1889-Padova 1961)

Militare austroungarico, istriano ma nato nel Goriziano, preso prigioniero dai serbi nel dicembre 1914, consegnato agli italiani e internato nel campo di prigionia dell’Asinara.

I suoi ricordi di prigionia, redatti nel 1916 e inviati alla moglie, sono pubblicati con il titolo Dall’Istria alla Serbia e alla Sardegna. Memorie di un prigioniero di guerra. Padova, Amicucci, 1961.

Elisa Seppenhofer Mulitsch

(Gorizia 1862-1947)

Arrestata nel 1916 e confinata a Poggstall. Moglie di Giuseppe de Mulitsch, madre di Carlo, Arnaldo ed Emilio.

Passi del suo Diario scritto durante la guerra 1915-18 sono pubblicati in Cronache goriziane 1914-1918. A cura di Camillo Medeot. ..Gorizia, Arti Grafiche Campestrini, 1976 e in  8-9 agosto1916. La presa di Gorizia. Immagini, documenti, memorie. Mostra allestita nel 70° anniversario. Catalogo a cura di Maria Masau Dan, Annalia Delneri. Gorizia, Provincia, 1986, oltre che on line (http://espresso.repubblica.it/grandeguerra/index.php?page=autore&id=173).

Milka Šošteršič

(nata a Oslavia nel 1906).

Sfollata nel 1915 e profuga in Sicilia, a Nicosia (Enna).

Sua testimonianza in Vili Prinčič. Testimonianze di profughi goriziani, in “Il Territorio”, 1998, n. 10, p. 73-74.

 Giuseppina Trampus (suor Raffaella)

Suora di Carità, profuga da Gorizia a Graz.

Una sua testimonianza è riportata in forma anonima nell’articolo a firma Rocco Il Calvario degli InnocentiLa fuga da Gorizia delle suore ed orfanelle dell’Istituto “Contavalle”, in “L’Eco del Litorale” del 7 giugno 1917 e succ.; poi in Luigi Tavano. Assistenza e sanità a Gorizia: le Suore di Carità, 1846-1984. Gorizia, Suore di carità di S. Vincenzo de’ Paoli, 1984, p. 159-162.

George Macaulay Trevelyan

(Stratford-upon-Avon 1876-Cambridge 1962)

Scrittore e storico inglese. Nella prima guerra mondiale, non arruolato per problemi alla vista, comanda una unità della Croce Rossa inglese sul fronte italiano, che opera dal 1915 a Quisca e a Vipulzano, sul Collio goriziano, e dopo il 9 agosto 1916 a Gorizia.

Pubblica i suoi ricordi con il titolo Scenes fron Italy’s War. London, Jack, 1919. Lo stesso anno il libro viene tradotto in italiano: Scene della guerra d’Italia. Bologna, Zanichelli, 1919; recentemente è stato riproposto in due edizioni (Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2014 e Monterotondo, Fuorilinea, 2015).

Henrik Tuma

(Lubiana 1858-1935)

Avvocato e uomo politico sloveno, trascorre gran parte della vita a Gorizia. 

Rievoca anche gli anni del primo conflitto mondiale nel suo libro di memorie Iz mojega življenja. Spomini, misli in izpovedi. Ljubljana, Nasa zalozba, 1937; 2.ed. [cur. Branko Marušič]. Ljubljana, Tuma, 1997; trad. it. Dalla mia vita. Ricordi, pensieri e confessioni. Trieste, Devin, 1994.

Vann’Antò (Giovanni Antonio Di Giacomo)

(Ragusa 1891-Messina 1960).

Poeta futurista, interventista, impegnato sul fronte del Carso e dell’Isonzo. I suoi versi sulla Grande Guerra sono pubblicati nella raccolta Il fante alto da terra. Messina, Principato, 1932; 2.ed. Milano, All’insegna del pesce d’oro, 1975.

 Luigi Visintin

(Gorizia 1902 c.-1986)

Medico. Profugo a Lubiana e a Vienna. Appassionato di storia, ricorda episodi e personaggi di Gorizia prima e durante il primo conflitto mondiale in una serie di articoli su Gorizia segreta apparsi su “Voce isontina” nel 1981-1983.

Nella BSI è conservata la sua ricerca I profughi goriziani 1915-1918 (Card 16).

barone Winkler

Commissario di polizia a Gorizia.

Ampi brani della sua relazione al Ministero dell’Interno a Vienna sono contenuti in La guerra e il Friuli.

Franz Xaver Zimmermann

(Hopfgarten 1876-Klagenfurt 1959)

Insegnante a Gorizia, richiamato nell’esercito austriaco e inviato in Serbia e in Polonia, al termine del conflitto, quando Gorizia, secondo le sue parole, “non c’era più, così come la amavamo”, si trasferisce a Klagenfurt.

Nel volume Gorz. Geschichte und Geschichten aus der Stadt, der Grafschaft und ihrem friaulischen Vorland. Klagenfurt, John. Leon sen., 1918; edizione italiana: Gorizia di ieri. Gorizia, LEG, 2008, descrive la città prima della guerra e dopo Caporetto.