Le copertine della “Domenica” 1918

Gorizia e la Grande Guerra

In attesa di poter proseguire, come si auspica, il progetto MiBACT Grande guerra e processi di pace con l’inserimento online delle copertine della “Domenica del Corriere” degli anni 1917 e 1918, si propone intanto l’indice delle didascalie delle illustrazioni dell’annata 1917, che sarà aggiornato nel corso dell’anno.


Nel cielo di Treviso. La grande battaglia durante la quale undici aeroplani nemici furono abbattuti.

numero 1 del 6-13 gennaio 1918, copertina

Sul Grappa. La Legione degli Invalidi e Mutilati distribuisce ai combattenti gli indumenti di lana offerti dai milanesi.

numero 1 del 6-13 gennaio 1918, p. 8 (4a di copertina)


Le vittime delle barbare incursioni aeree: – Soldati d’Italia, vendicateci!

numero 2 del 13-20 gennaio 1918, copertina

Gli eroi meno noti dei nostri campi di battaglia. Il carabiniere.

numero 2 del 13-20 gennaio 1918, p. 8 (4a di copertina)


I nuovi fasti della pirateria tedesca. Il siluramento della nave-ospedale “Rewa” nel Canale di Bristol.

numero 3 del 20-27 gennaio 1918, copertina

In Adriatico, per la buona guerra e non per silurare navi-ospedali e far stragi di innocenti. Nel cuore di un sottomarino italiano. Osservatore al periscopio: – Silurante nemica in vista!

numero 3 del 20-27 gennaio 1918, p. 8 (4a di copertina)


“Va fuori d’Italia, va fuori, stranier!” Al canto dell’inno garibaldino, le colonne italiane si slanciano nell’azione per ampliare la testa di ponte di Capo Sile.

numero 4 del 27 gennaio-3 febbraio 1918, copertina

Nella Russia di Lenin. La scena di uno dei tanti saccheggi di case private a Pietrogrado. Mentre i saccheggiatori operano, i loro complici armati allontanano gli importuni o svaligiano i passanti.

numero 4 del 27 gennaio-3 febbraio 1918, p. 8 (4a di copertina)


I marinai sul Basso Piave. “I mirabili fanti navali che combattono là dove il fiume, il mare e la terra si confondono come il coraggio, la costanza e la speranza nei giovani cuori.” G. d’Annunzio.

numero 5 del 3-10 febbraio 1918, copertina

Costretto ad incagliarsi dopo il recente scontro presso i Dardanelli, il “Goeben” vien bombardato senza tregua dagli idrovolanti britannici.

numero 5 del 3-10 febbraio 1918, p. 8 (4a di copertina)


Durante la battaglia sugli Altipiani. “Fu scovato entro un rifugio l’intero Comando di un reggimento. Un tenente colonnello stava telefonando attorniato dai suoi ufficiali, quando alla imboccatura della caverna apparve un gruppetto di nostri arditi col pugnale fra i denti e le bombe alla mano. L’intimazione di resa venne obbedita con molta prontezza”.

numero 6 del 10-17 febbraio 1918, copertina

Il buon “Comunicato” – Le truppe degli altri settori apprendono con viva gioia i recenti successi dei loro fratelli degli Altipiani.

numero 6 del 10-17 febbraio 1918, p. 8 (4a di copertina)


Una cerimonia francese a Milano. Il gen. Fayolle, prima di decorare parecchi eroi di Verdun e dell’Yser, conferisce la Commenda della Legion d’Onore al gen. Angelotti comandante del Corpo d’Armata di Milano.

numero 7 del 17-24 febbraio 1918, copertina

Il saggio consiglio che scende dall’alto. – “Sottoscrivete al Prestito!” ammoniscono migliaia di cartellini lanciati da aeroplani nel cielo di Milano.

numero 7 del 17-24 febbraio 1918, p. 8 (4a di copertina)


In una città lombarda, popolani e soldati improvvisano una commovente dimostrazione al Re.

numero 8 del 24 febbraio-3 marzo 1918, copertina

Gli Alleati alla fronte italiana. Un reggimento di “highlanders” in marcia verso la linea di schieramento.

numero 8 del 24 febbraio-3 marzo 1918, p. 8 (4a di copertina)


La consegna della “military cross” a Gabriele d’Annunzio. Gli inglesi agitano i berretti e gridano un triplice saluto al camerata italiano.

numero 9 del 3-10 marzo 1918, copertina

Le vigili scolte dell’Adriatico. Una squadriglia di motoscafi antisommergibili sulla rotta di un pirata.

numero 9 del 3-10 marzo 1918, p. 8 (4a di copertina)


La fine di un “Albatros” che aveva bombardato Venezia. I due aviatori fatti prigionieri mentre tentavano di incendiare l’apparecchio.

numero 10 del 10-17 marzo 1918, copertina

La trovata di una compagnia del Genio per celebrare la festa dell’Arma, a un chilometro dalla prima linea. Un colossale fregio del Genio formato dai soldati.

numero 10 del 10-17 marzo 1918, p. 8 (4a di copertina)


Al Concerto delle Musiche Alleate in Piazza del Duomo a Milano. L’attrice francese Roch provoca una grande dimostrazione declamando “En avant!” di Deroulède.

numero 11 del 17-24 marzo 1918, copertina

Le prepotenze austriache nei paesi invasi. “Molte volte, di notte, si bussa alla porta: “Vi sono questi signori che vogliono divertirsi!” E non v’è rimedio. La famiglia scende in cucina dove si sono già insediati alcuni soldati con fiaschi e fisarmoniche. Se manca il fuoco, si sfascia una panca o una scansia; se manca il lardo o la salsiccia vi sono busse e minacce finché da qualche nascondiglio non esca un po’ di cibo. E poi si balla. Un soldato suona e gli altri si prendono a forza tra le braccia le giovani.”

numero 11 del 17-24 marzo 1918, p. 8 (4a di copertina)


La grande avventura di Ancillotto il distruttore di “draghi”, che ha avuto la medaglia d’oro: “… assaliva l’avversario con tale impeto da attraversare l’aerostato in fiamme riportando sul proprio velivolo gravemente danneggiato lembi dell’involucro lacerato.”

numero 12 del 24-31 marzo 1918, copertina

I sacrilegi degli Unni. Come i tedeschi avevano celato un posto di osservazione dietro una grande croce, sapendo che il nemico avrebbe rispettato il simbolo della Cristianità.

numero 12 del 24-31 marzo 1918, p. 8 (4a di copertina)


La “guerra disonesta”. Con questa definizione gli americani hanno accolto il lancio di palloni di caucciù pieni di gas venefico da parte di un velivolo tedesco, sul loro settore in Francia.

numero 13 del 31 marzo-7 aprile 1918, copertina

Uno degli originali mezzi di propaganda per il Prestito in Inghilterra. In Trafalgar Square, a Londra, a piè della statua di Nelson, il pubblico assiste alle evoluzioni di grossi modelli di navi da guerra.

numero 13 del 31 marzo-7 aprile 1918, p. 8 (4a di copertina)


Gli inglesi al contrattacco. Dopo una furibonda lotta, le truppe di Haig ricacciano per la seconda volta i tedeschi dal villaggio di Dernancourt.

numero 14 del 7-14 aprile 1918, copertina

L’immane battaglia in Francia. A Templeux – La Fosse due batterie inglesi tirarono per quattro ore quasi a bruciapelo facendo strage dei tedeschi lanciati selvaggiamente in masse compatte.

numero 14 del 7-14 aprile 1918, p. 8 (4a di copertina)


Un’ecatombe di ulani nel settore di Montdidier. La cavalleria tedesca, che avanzava al gran galoppo, fu lasciata avvicinare a breve distanza e poi distrutta dalle mitragliatrici francesi.

numero 15 del 14-21 aprile 1918, copertina

Ali italiane sulla battaglia in Francia. “Velivoli da bombardamento italiani hanno preso parte attiva alle spedizioni di questi ultimi giorni e hanno effettuato con magnifica audacia numerosi “raids” sulle linee nemiche”. (Comunicato francese).

numero 15 del 14-21 aprile 1918, p. 8 (4a di copertina)


Le fortezze che camminano. I “carri d’assalto” francesi partecipano alla gigantesca lotta sulla fronte occidentale.

numero 16 del 21-28 aprile 1918, copertina

Le “fiamme” che il nemico teme. Un gruppo di impavidi “arditi” all’assalto di un posto avanzato.

numero 16 del 21-28 aprile 1918, p. 8 (4a di copertina)


L’Italia accanto agli Alleati nell’ora della prova. “… Bandiere di reggimenti italiani saranno spiegate al vento sui campi di Picardia e di Fiandra insieme con le bandiere Alleate.” (Discorso Orlando).

numero 17 del 28 aprile-5 maggio 1918, copertina

Un progetto fallito. Nell’ansa di Gonfo, sul Piave, ad est di Fossalta, aggiustate raffiche delle mitragliatrici italiane impediscono al nemico di mettere in acqua le imbarcazioni per tentare il passaggio sull’altra riva.

numero 17 del 28 aprile-5 maggio 1918, p. 8 (4a di copertina)


Cuor di sovrana. “La Regina d’Italia credette che le stanze destinate ai suoi figli potessero bene accogliere i bambini profughi. Non solo, ma quando dame di Corte, infermiere e personale di servizio si mostrarono repugnanti a certe umili mansioni, la Regina d’Italia fece per i bambini profughi tutto ciò che una madre può fare per i suoi piccoli.” (Discorso Orlando).

numero 18 del 5-12 maggio 1918, copertina

Una “dreadnought” aerea. Come un gruppo di alpini si liberò di due importune mitragliatrici nemiche, improvvisando un carrello di teleferica armato, abilmente camuffato.

numero 18 del 5-12 maggio 1918, p. 8 (4a di copertina)


La fine di un pirata. Un cacciatorpediniere inglese, recentemente, avvistato un sommergibile tedesco a meno di venti miglia, subito iniziò la caccia. Il sommergibile aveva evidentemente dei guasti, e non fece in tempo a sommergersi. Senza esitazione, il cacciatorpediniere gli mosse contro a tutta velocità e lo spaccò in due.

numero 19 del 12-19 maggio 1918, copertina

Mentre il nemico si nasconde e insidia, le navi d’Italia solcano liberamente i mari. Sopra una nave in perlustrazione: la vedetta di coffa.

numero 19 del 12-19 maggio 1918, p. 8 (4a di copertina)


Messaggi di fede a quelli che aspettano. “I nostri aeroplani lanceranno nelle valli montane e di là dal Piave la parola fermamente affettuosa e rincuoratrice che per voi invio. Ed i fratelli nostri che soffrano e validamente sperano, riuniti nel segreto delle loro case, nascosti all’occhio indagatore dello straniero, leggeranno il vostro saluto di fede e sapranno che alla indomabile italianità dell’anima loro corrisponde in voi eguale indomabile decisione ed eguale fermezza.” (Ordine del giorno Diaz sul martirio delle regioni invase.

numero 20 del 19-26 maggio 1918, copertina

Velivoli d’America nel cielo della battaglia in Francia. I tedeschi già conoscono l’audacia degli aviatori americani, e hanno imparato a temere la minacciosa “testa d’indiano” che distingue una celebre squadriglia che si intitola a Lafayette.

numero 20 del 19-26 maggio 1918, p. 8 (4a di copertina)


Marinai d’Italia. Dopo aver superato formidabili ostacoli, Pellegrini, Milani, Angelini e Carrias silurarono ripetutamente, nel porto di Pola, una grande corazzata del tipo “Viribus Unitis”.

numero 21 del 26 maggio-2 giugno 1918, copertina

Marinai d’Italia. Dopo aver lottato leoninamente sulla nave “Sterope” contro un sommergibile tedesco, il sottotenente Palmegiano, ferito, febbricitante, stremato, rifiuta sdegnosamente l’ospitalità che l’ammirazione dei pirati gli offriva, e non vuole abbandonare i compagni superstiti.

numero 21 del 26 maggio-2 giugno 1918, p. 8 (4a di copertina)


Il Principe di Galles, venuto in Italia per rappresentare il Re d’Inghilterra alla celebrazione dell’anniversario del nostro intervento, è entusiasticamente acclamato dal popolo di Roma.

numero 22 del 2-9 giugno 1918, copertina

Il primo “tank” degli Unni catturato dai francesi. I carri di assalto tedeschi sono armati con un cannone da 47 e sei mitragliatrici. L’equipaggio si compone di un ufficiale e 18 uomini.

numero 22 del 2-9 giugno 1918, p. 8 (4a di copertina)


“Per non essere schiavi”. Nella lotta immane in Francia, alla marea tedesca gli Alleati oppongono una resistenza fiera, accanita, gloriosissima.

numero 23 del 9-16 giugno 1918, copertina

La guerra sui ghiacci. Gli alpini con la loro bandiera vittoriosa raggiungono Cima del Zigolon.

numero 23 del 9-16 giugno 1918, p. 8 (4a di copertina)


La guerra dei mostri. In Francia il primo scontro di tanks è avvenuto a Villers-Bretonneux. Un “tank” tedesco fu messo fuori combattimento da un “tank” britannico di nuovo modello.

numero 24 del 16-23 giugno 1918, copertina

L’immane battaglia in Francia. Sulle vie della fronte, nei giorni in cui le riserve accorrevano velocissime ad arginare lo sforzo nemico.

numero 24 del 16-23 giugno 1918, p. 8 (4a di copertina)


I vendicatori di Lissa. Dallo loro fragile nave, Luigi Rizzo e i suoi pochi compagni vedono affondare, vittima della loro sublime audacia, un titano della flotta austriaca: la “Szent Istvan”.

numero 25 del 23-30 giugno 1918, copertina

Re Vittorio Emanuele, accompagnato dal Principe ereditario, passa in rivista una Brigata britannica sulla fronte italiana.

numero 25 del 23-30 giugno 1918, p. 8 (4a di copertina)


Artiglieri e fanti sul Colle Moschin. “Speciale onore va reso alla 7a ed 8a batteria del nostro 56° reggimento da campagna che, restate imperterrite sul Colle Moschin circondato, si opposero al nemico sopra un’unica linea, nella quale a lato dei cannoni artiglieri e fanti gareggiavano in bravura. Comunicato di Diaz.-

numero 26 del 30 giugno-7 luglio 1918, copertina

L’audacia degli “arditi”. Una pattuglia sorprende il generale di divisione Enrico Bolzano Von Kronstadt, accompagnato da due ufficiali. Gli ufficiali si danno alla fuga, e il generale, che aveva impugnato la rivoltella, rimane ferito a morte prima di aver potuto far fuoco.

numero 26 del 30 giugno-7 luglio 1918, (4a di copertina)


“I pifferi di montagna”: Venuti per suonare, tornano a casa suonati. La tragica ritirata delle truppe austriache sul Piave.

numero 27 del 7-14 luglio 1918, copertina

Eroi del Grappa. “Sergenti Agostino Bruno e Giovanni Borello. Rimasti feriti al servizio della loro mitragliatrice, seguitavano raffiche di fuoco micidiale sul nemico. Circondati con violento corpo a corpo e con bombe a mano riuscivano ad aprirsi un varco mettendo in salvo l’arma.” – Motivazione per le ricompense al valore concesse dal gen. Giardino.

numero 27 del 7-14 luglio 1918, (4a di copertina)


Milano, come tutte le città italiane, ha celebrato degnamente la festa dell’Indipendenza americana. La grandiosa manifestazione del 4 luglio in Piazza del Duomo.

numero 28 del 14-21 luglio 1918, copertina

Perché l’Austria non ha diritto ad esistere: sangue contro sangue. Fratelli! Fratelli!, gridavano, nella lotta, sul Valbella, i czecoslovacchi. Cercavano in mezzo alle file austriache la gente del loro sangue. Risposero voci d’odio, voci magiare. Presto furono rantoli. Ma qualcuno cercava ancora, chiamando: Fratelli! Fratelli! Ad un tratto, nel fragore della battaglia, un grido rispose, un grido che era di gioia sovrumana. Da una buca un soldato austriaco balzò in piedi, si lanciò verso un soldato czeco. A quel grido un altro rispose e si spense in un muto abbraccio. Due fratelli non solo di patria ma di sangue, due nati dalla stessa madre si erano ritrovati in mezzo alla battaglia.”

numero 28 del 14-21 luglio 1918, (4a di copertina)


I successi italiani in Albania. Le nostre truppe entrano a Berat accolte come liberatrici dalla popolazione.

numero 29 del 21-28 luglio 1918, copertina

Come morì un portabandiera. “Sull’Asolone, il magnifico portabandiera del IX reparto di Arditi, Ciro Scianna, siciliano, dà il tricolore al vento gridando: “Fiamme nere! Avanti! Viva l’Italia!” Colpito in pieno petto da una sventagliata di mitragliatrici muore nelle braccia dell’eroico maggiore Messe, dicendo: “Maggiore, muoio… ma… Viva l’Italia… mi dia la bandiera da baciare!”-

numero 29 del 21-28 luglio 1918, (4a di copertina)


Il valore italiano in Francia. Il riuscito contrattacco delle nostre truppe nella vallata del fiume Ardre.

numero 30 del 28 luglio-4 agosto 1918, copertina

Eroi fino alla morte e oltre. “Sul Montello, un capo-arma, mentre punta la sua mitragliatrice sul nemico, si abbatte colpito a morte, ma pur nel supremo spasimo dell’agonia continua a premere il bottone di scatto. La mano contratta, irrigidita nella morte, continua il gesto guerriero, e l’arma spara fino all’ultima cartuccia.”

numero 30 del 28 luglio-4 agosto 1918, (4a di copertina)


Il prigioniero tedesco, mentre assiste allo sbarco di 72,000 americani trasportati in Francia con un solo convoglio: – Non mi piacerebbe essere nei panni del nostro imperatore!

numero 31 del 4-11 agosto 1918, copertina

Gli svaghi dei futuri combattenti. Durante l’estrazione della tombola domenicale al campo di istruzione dell’alta Brianza, che accoglie migliaia di reclute del ‘900.

numero 31 del 4-11 agosto 1918, (4a di copertina)


Il Re passa in rivista i magnifici soldati del primo contingente americano giunto sulla fronte italiana.

numero 32 dell’11-18 agosto 1918, copertina

L’eroismo di un conduttore di “tank” in Francia. Il brigadiere Chevrel, da solo, con la macchina guasta, tien testa ai tedeschi e ne fa strage, finché, dopo trentasei ore, vien liberato.

numero 32 dell’11-18 agosto 1918, (4a di copertina)


La vittoriosa offensiva franco-britannica sulla fronte di Amiens. Cavalleria e “tanks” leggeri spazzano il terreno dinanzi alle fanterie.

numero 33 del 18-25 agosto 1918, copertina

Le sorprese ai pirati. Un sommergibile tedesco, avvicinatosi a una nave dall’aspetto innocente per imporle la resa, è affondato dal tiro di cannoni nascosti in mezzo a mucchi di fieno.

numero 33 del 18-25 agosto 1918, (4a di copertina)


“Lusitania! Lusitania!” È per gli americani quel che per i nostri fanti è il grido di: “Savoia!”. Il nemico ha già imparato a temere il grido di guerra americano che ricorda, nel furore delle battaglie, una delle maggiori infamie tedesche.

numero 34 del 25 agosto-1° settembre 1918, copertina

Una curiosa applicazione del cinematografo per i feriti. In molti ospedali americani in Francia, per divertire i feriti costretti all’immobilità, si è trovato il modo per mezzo di apparecchi portatili, di proiettare delle pellicole cinematografiche sul soffitto delle corsie.

numero 34 del 25 agosto-1° settembre 1918, (4a di copertina)


Una festa degli “arditi” alla fronte. – I giovani allievi “arditi” della classe del ‘900, sfilano dinanzi al Re a torso nudo, nella tenuta che hanno per le esercitazioni ginnastiche.

numero 35 del 1°-8 settembre 1918, copertina

Come finì la recente aggressione aerea su Bari: gli apparecchi nemici ricuperati e gli aviatori fatti prigionieri.

numero 35 del 1°-8 settembre 1918, (4a di copertina)


“Tirate contro di noi!” – Il comandante francese Farge, rimasto isolato con un suo reparto in una zona raggiunta dai tedeschi, telefona al suo comando: “Siamo perduti, ma abbiamo fatto il nostro dovere. Ora siamo circondati dai tedeschi, ed è necessario che il punto in cui ci troviamo sia fortemente battuto. Ordinate alla nostra artiglieria di tirare contro di noi!”

numero 36 dell’8-15 settembre 1918, copertina

Uno contro undici. Il maresciallo Ernesto Cabruna da Tortona “avvistato e raggiunto nel cielo di Conegliano, da solo, un apparecchio nemico scortato da dieci velivoli da caccia (tra i quali tre rossi, che si ritengono montati dai migliori assi austriaci) rinunciò momentaneamente di darsi all’avventura pazza di affrontarli. Non appena però li vide decisi a volgersi in nostro territorio, con sublime temerarietà, impegnò combattimento da solo, contro gli undici apparecchi nemici riuscendo, mercé abilissime manovre, ad isolare ed abbattere il rosso caccia (capo pattuglia) e scompigliare e disperdere poi i rimanenti dieci, che fuggirono in loro territorio, rinunciando definitivamente ad effettuare la ricognizione o bombardamento.

numero 36 dell’8-15 settembre 1918, (4a di copertina)


Un eroe italiano in Francia. – Al Bois de Courton, il sottotenente mitragliere Antonio Falco da Rossano di Cosenza, alla cui memoria è stata assegnata la medaglia d’oro, “esaurite oltre 45 casse di munizioni, dopo due ore sostenne ancora con i suoi uomini una lotta corpo a corpo, fino a che, sopraffatto, cadde colpito da una pugnalata al collo col grido di “Viva l’Italia” sulle labbra…”

numero 37 del 15-22 settembre 1918, copertina

La favolosa impresa di un aviatore americano. Dopo avere abbattuto sette velivoli, il tenente Chamberlain atterra in mezzo a una compagnia nemica che si disperde; e, dopo aver dato fuoco al proprio apparecchio, fa prigionieri tre tedeschi che lo avevano affrontato, e li conduce al campo insieme con un ferito francese raccolto lungo la strada.

numero 37 del 15-22 settembre 1918, (4a di copertina)


Un brigadiere eroico. La miccia di una bomba ardeva presso una polveriera che conteneva trecento quintali di polvere. Il brigadiere Martino Veduti – cui ora è stata decretata la medaglia d’oro – si avvicinava alla bomba e cercava di staccare la parte accesa. Non riuscendovi con le mani, si gettava in terra e con i denti strappava la miccia.

numero 38 del 22-29 settembre 1918, copertina

Un’incursione originale e audace sul Basso Piave. – Passato il fiume in barchette o a nuoto, nuclei di arditi, con indosso le sole mutande piombavano sulla linea nemica di vigilanza portandovi la distruzione e la morte. Intanto, l’artiglieria austriaca si sfogava contro alcuni barconi che passavano tranquillamente sul Piave, carichi di soldati che erano in realtà… dei fantocci.

numero 38 del 22-29 settembre 1918, (4a di copertina)


Il solenne giuramento di migliaia e migliaia di Milanesi, in Piazza del Duomo, il XX Settembre. … “Giuriamo ai fratelli combattenti di resistere a costo di qualunque sacrificio fino alla vittoria!”

numero 39 del 29 settembre-6 ottobre 1918, copertina

Il re del bottino. Un grande cannone tedesco da 280 conquistato intatto dagli australiani, è stato trasportato a Parigi per ordine di Clemenceau, magnifica testimonianza della vittoria degli Alleati.

numero 39 del 29 settembre-6 ottobre (4a di copertina)


Sulla via della sconfitta. Una scena della rotta dei bulgari dinanzi alla vittoriosa offensiva degli Alleati che ha costretto il Governo di Sofia a chiedere un armistizio e la pace.

numero 40 del 6-13 ottobre 1918, copertina

In piena Libia a due passi da Milano. Una tipica danza di negri del Fezzan per la festa mussulmana dell'”Aid-El-Kebira”, nel pittoresco campo di lavoratori libici a Sesto Milanese.

numero 40 del 6-13 ottobre 1918 (4a di copertina)



La Germania ha perduto un alleato. La firma dell’armistizio, a Salonicco, fra il generale Franche d’Esperey per l’Intesa e i delegati della Bulgaria.

numero 41 del 13-20 ottobre 1918, copertina

Pulpito di guerra. Il pastore di un campo d’aviazione britannico predica dall’alto di un gigantesco aeroplano agli aviatori che fra poco voleranno verso la battaglia.

numero 41 del 13-20 ottobre 1918, (4a di copertina)


Lealtà tedesca. “Il mondo civile apprenderà con stupore e con disgusto il delitto commesso dai tedeschi nel momento stesso in cui essi imploravano la pace. Gli inglesi sono stati sorpresi di trovare Cambrai in buono stato, ma, a datare dalle ore 10 del mattino, una serie di esplosioni si sono fatte sentire nei quartieri vicini alla Cattedrale. Era la città che cominciava a saltare in aria in seguito ad esplosione di mine a movimento di orologeria.”

numero 42 del 20-27 ottobre 1918, copertina

Le commoventi accoglienze americane ai rappresentanti dell’Esercito Italiano. Bersaglieri, alpini e granatieri, giunti in America per partecipare alla propaganda per il nuovo Prestito, sfilano per le vie di New York freneticamente acclamati.

numero 42 del 20-27 ottobre 1918, (4a di copertina)


Nell’ora agognata della liberazione: “Giungono i nostri fratelli!” I superstiti di un villaggio francese strappato ai barbari, muovono incontro ai liberatori.

numero 43 del 27 ottobre-3 novembre 1918, copertina

Gli aeroplani nella battaglia. I combattenti dell’aria contribuiscono preziosamente ai continui successi degli Alleati in Francia: scendendo a bassissima quota, spargono confusione e morte nelle linee tedesche.

numero 43 del 27 ottobre-3 novembre 1918, (4a di copertina)


Torna la libertà! Mentre nelle vie passano le schiere dei liberatori, nella casa belga mani di patrioti, dai nascondigli che li hanno custoditi negli anni del servaggio, fanno ancora fiorire i gloriosi colori del Belgio.

numero 44 del 3-10 novembre 1918, copertina

Ritorni all’antico. Come i guerrieri del passato quando davano la scalata alle mura delle città assediate, i soldati britannici si sono serviti di scale a piuoli per superare parecchi canali della Francia.

numero 44 del 3-10 novembre 1918, (4a di copertina)


Il nemico, il barbaro aguzzino è disfatto, e le terre fatte sacre da un anno di martirio tornano alla Patria. Il tricolore dei fratelli che aspettavano si leva fiero a baciare, nel fulgore della Vittoria, le lacere gloriose bandiere dell’Esercito liberatore.

numero 45 del 10-17 novembre 1918, copertina

Alle calcagna del nemico in rotta. Una delle colonne volanti di cavalleria e bersaglieri ciclisti che hanno preceduto le schiere gloriose dei liberatori nella lotta ultima che ha travolto l’esercito austro-ungarico.

numero 45 del 10-17 novembre 1918, (4a di copertina)


Nell’ora della gloria. Dopo le titaniche lotte, i sacrifici immani, i lutti e le bufere, sull’Esercito d’Italia, sulle eroiche legioni che romanamente pugnarono per la causa più santa, si è levata e sta, fulgidissima, la Vittoria.

numero 46 del 17-24 novembre 1918, copertina

Il tripudio nelle vie di Trieste italiana. Fiorisce ovunque il tricolore, e i soldati e i marinai d’Italia vivono, nel delirante entusiasmo dei fratelli liberati, ore indimenticabili.

numero 46 del 17-24 novembre 1918, (4a di copertina)


Il trionfale ritorno del Re a Roma. Dal Quirinale, Vittorio il Vittorioso risponde alle frenetiche acclamazioni del popolo agitando in aria tre volte il berretto e gridando: “Viva l’Italia!”.

numero 47 del 24 novembre-1° dicembre 1918, copertina

Dopo la liberazione, le provvidenze civili. La Marina italiana sbarca a Lissa abbondanti viveri per la popolazione affamata.

numero 47 del 24 novembre-1° dicembre 1918, (4a di copertina)


In Trento liberata. La Messa della Vittoria a piè del Monumento a Dante.

numero 48 del 1°-8 dicembre 1918, copertina

L’ora dell’espiazione per i sanguinari pirati di Von Tirpitz. La resa dei primi venti sommergibili tedeschi alla flotta britannica.

numero 48 del 1°-8 dicembre 1918, (4a di copertina)