Le copertine della “Domenica” 1917
Gorizia e la Grande Guerra
In attesa di poter proseguire, come si auspica, il progetto MiBACT Grande guerra e processi di pace con l’inserimento online delle copertine della “Domenica del Corriere” degli anni 1917 e 1918, si propone intanto l’indice delle didascalie delle illustrazioni dell’annata 1917, che sarà aggiornato nel corso dell’anno.
L’incessante attività delle artiglierie sul Carso. I nostri grossi calibri in azione.
numero 1 del 7-14 gennaio 1917, copertina
“Sul Carso, a sud di Monte Faiti, rettificammo la nostra fronte, avanzando di circa 300 metri con sbalzo di sorpresa. In una dolina della zona occupata rinvenimmo 150 casse di munizioni per artiglieria, abbandonate dal nemico” (Comunicato Cadorna).
numero 1 del 7-14 gennaio 1917, p. 16 (4a di copertina)
Il Convegno storico di Roma: il primo incontro dei nostri ministri con gli ospiti.
numero 2 del 14-21 gennaio 1917, copertina
Le tradizioni delle terre redente: la “Messa dello Spadone” celebrata quest’anno nella Basilica di Aquileia.
numero 2 del 14-21 gennaio 1917, p. 16 (4a di copertina)
Il premio agli eroi. Il Duca d’Aosta consegna le medaglie al valore ai cavalleggeri appiedati.
numero 3 del 21-28 gennaio 1917, copertina
La guerra nostra fra le nevi eterne: in una trincea di “camici bianchi” mentre si delinea un tentativo di attacco nemico.
numero 3 del 21-28 gennaio 1917, p. 16 (4a di copertina)
La guerra dei prodigi. Una “corvée” degli alpini a tremila metri.
numero 4 del 28 gennaio-4 febbraio 1917, copertina
Per sfuggire alle vessazioni tedesche. Impadronitisi di un rimorchiatore, 103 abitanti di Liegi si lasciano trascinare dalla corrente della Mosa inseguiti dal tiro di cannoni e mitragliatrici.
numero 4 del 28 gennaio-4 febbraio 1917, p. 16 (4a di copertina)
A tremila metri. L’artiglieria da montagna inizia la preparazione per un attacco di alpini.
numero 5 del 4-11 febbraio 1917, copertina
La guerra dei prodigi: il trasporto di pezzi in alta montagna con le teleferiche.
numero 5 del 4-11 febbraio 1917, p. 16 (4a di copertina)
La guerra dei prodigi. Un osservatorio di artiglieria a oltre tremila metri.
numero 6 dell’11-18 febbraio 1917, copertina
La cerimonia riparatrice, ad Atene, per i fatti del 1° dicembre: il saluto alle bandiere degli Alleati.
numero 6 dell’11-18 febbraio 1917, p. 16 (4a di copertina)
Mentre si delinea un attacco nemico: i rinforzi si precipitano dai ricoveri e corrono a prender posto nelle trincee.
numero 7 del 18-25 febbraio 1917, copertina
“Latin sangue gentile”. Una spaventosa discesa sotto la tormenta per trasportare ad un ospedaletto un nemico ferito.
numero 7 del 18-25 febbraio 1917, p. 16 (4a di copertina)
A quota 1050, in Macedonia. Per la prima volta le truppe tedesche si trovano contro le truppe italiane e dopo un’azione lunga e accanita sono sconfitte.
numero 8 del 25 febbraio-4 marzo 1917, copertina
La propaganda per il Prestito Nazionale a Milano: un dirigibile lancia fogli colorati sulla Piazza del Duomo.
numero 8 del 25 febbraio-4 marzo 1917, p. 16 (4a di copertina)
“Sull’altipiano di Asiago la notte sul 19 un riparto nemico, irrompendo da gallerie scavate nella neve, penetrò in un nostro trinceramento nei pressi di Casera Zebio Pastorile. Dopo violenta mischia corpo a corpo fu ricacciato con sensibili perdite e lasciò alcuni prigionieri nelle nostre mani.” (Comunicato Cadorna del 20 febbraio).
numero 9 del 4-11 marzo 1917, copertina
Le delittuose mene tedesche in Ispagna. Marinai spagnuoli scoprono una lunga catena con trenta casse di esplosivi e di corrispondenza, presso il porto di Cartagena.
numero 9 del 4-11 marzo 1917, p. 16 (4a di copertina)
Gli ultimi febbrili momenti in una nostra trincea prima dello scatto per una irruzione nelle linee nemiche.
numero 10 dell’11-18 marzo 1917, copertina
L’apoteosi della “Marsigliese” alla scala di Milano durante lo spettacolo di musica francese “Pro mutilati del viso”.
numero 10 dell’11 marzo-18 1917, p. 16 (4a di copertina)
La lotta sotterranea: i nostri terminano una galleria per far brillare una contromina.
numero 11 del 18-25 marzo 1917, copertina
I nuovi aspetti della guerra: anche i cani esploratori e i cavalli sono protetti contro i gas asfissianti.
numero 11 del 18-25 marzo 1917, p. 16 (4a di copertina)
L’insurrezione russa per la libertà e la guerra. Le truppe acclamano i deputati che entrano alla Duma.
numero 12 del 25 marzo-1° aprile 1917, copertina
La rivincita di Kut-el-Amara: le vittoriose truppe britanniche entrano in Bagdad.
numero 12 del 25 marzo-1° aprile 1917, p. 16 (4a di copertina)
Mentre il nemico minaccia. Venga, se vuole: troverà saldi petti italiani ad aspettarlo.
numero 13 del 1°-8 aprile 1917, copertina
Le prodezze dei guerrieri di Guglielmo. Sgombrando Nayon, si traggono dietro a forza cinquanta ragazze dai 15 ai 25 anni.
numero 13 del 1°-8 aprile 1917, p. 16 (4a di copertina)
Dopo un discorso di propaganda ai soldati russi di Ochta, il maggiore italiano Tonelli vien sollevato fra le braccia e salutato con grida di: “Viva l’Italia!”.
numero 14 dell’8-15 aprile 1917, copertina
La ritirata dei barbari in Francia. “Attaccano dei graffi speciali ai supporti dei tetti, alle mensole di legno, ai barbacani, e con delle lunghe corde, tirano: “Eins, zwei, drei!” e tutto il tetto delle case si sposta, come un gran cappello aguzzo, sporge, s’inclina, si sfa, perde le squame delle sue lavagne, precipita.” – Luigi Barzini.
numero 14 dell’8-15 aprile 1917, p. 16 (4a di copertina)
Gli Stati Uniti nel conflitto. Per l’ultimo colpo al “nemico naturale della libertà” una nuova grande forza è venuta ad unirsi agli Alleati.
numero 15 del 15-22 aprile 1917, copertina
Le ardue opere stabili compiute dai nostri durante l’inverno. Le scale fisse per rifornire i posti estremi annidati su rocce impraticabili.
numero 15 del 15-22 aprile 1917, p. 16 (4a di copertina)
La lotta nell’Artois. Per annientare le insidie del nemico nascosto nei sotterranei e fra i ruderi, gli inglesi avanzano lanciando bombe a mano in ogni buca, in ogni spiraglio.
numero 16 del 22-29 aprile 1917, copertina
I prodigi della nostra guerra. L’ardua scalata di una batteria da montagna per portarsi sopra una cima.
numero 16 del 22-29 aprile 1917, p. 16 (4a di copertina)
La vittoriosa offensiva francese. I nostri alleati catturano numerosi cannoni che vengono subito rivolti contro il nemico.
numero 17 del 29 aprile-6 maggio 1917, copertina
Come gli antichi Romani: l’aratro accanto alla spada. I lavori agricoli dei soldati in zona di guerra.
numero 17 del 29 aprile-6 maggio 1917, p. 16 (4a di copertina)
L’epico combattimento navale al largo di Dover. Dopo aver speronato un cacciatorpediniere tedesco, l’equipaggio del “Broke” si slancia all’arrembaggio.
numero 18 del 6-13 maggio 1917, copertina
Le aggressioni tedesche alle navi-ospedale: l’affondamento del “Lanfranc”. Durante il salvataggio, mentre gli inglesi rimangono tranquilli, sull’attenti, i feriti tedeschi che erano a bordo, colti da terrore, si precipitano selvaggiamente per essere i primi nei canotti di soccorso.
numero 18 del 6-13 maggio 1917, p. 12 (4a di copertina)
Un anniversario glorioso. Nel maggio 1916, l’equipaggio del dirigibile “M 4” incendiato, rispondeva con tre “Viva l’Italia!” al nemico che intimava la resa, e preferiva morire carbonizzato.
numero 19 del 13-20 maggio 1917, copertina
L’opera vigile dei marinai italiani sulla costa adriatica: un treno armato fa fallire un tentativo di incursione aerea.
numero 19 del 13-20 maggio 1917, p. 12 (4a di copertina)
Gli italiani in Epiro. Il colonnello Brussi, visitando la regione occupata intorno a Filiates, è accompagnato da una pittoresca scorta d’onore e riceve omaggi di fiori da donne e bambini.
numero 20 del 20-27 maggio 1917, copertina
L’opera dei marinai italiani nell’Adriatico: la vigilanza sui trasporti nostri e degli Alleati fra le due sponde.
numero 20 del 20-27 maggio 1917, p. 12 (4a di copertina)
La “montagna inespugnabile” conquistata. Le nostre fanterie raggiungono di slancio la cresta di Monte Cucco.
numero 21 del 27 maggio-3 giugno 1917, copertina
La battaglia sulla fronte Giulia. “I nostri arditi aviatori, abbassatisi a 500 metri, mitragliarono anche truppe nemiche ammassate, scompigliandole.” (Comunicato di Cadorna).
numero 21 del 27 maggio-3 giugno 1917, p. 12 (4a di copertina)
Quando l’assalto diventa vittoria. I nostri valorosi su Quota 235 conquistata (nord di Jamiano).
numero 22 del 3-10 giugno 1917, copertina
Sul Carso, dietro le truppe che avanzano: le retate di prigionieri nelle caverne e nei sotterranei.
numero 22 del 3-10 giugno 1917, p. 12 (4a di copertina)
Sulla strada di Trieste. “Primo a giungervi, avanti alle pattuglie esploratrici, è stato un ufficiale; salito sulla morta arteria della Città Irredenta, egli si è inginocchiato per un istante ed ha portato la mano dalle labbra alla terra.” (L. Barzini).
numero 23 del 10-17 giugno 1917, copertina
Come fu conquistata la quota 652 del Vodice. “Le nostre colonne muovevano all’attacco sotto una grandine di proiettili quale nessun’altra guerra conobbe, al suono della marcia reale e di inni patriottici.” (Comunicato del 29 maggio).
numero 23 del 10-17 giugno 1917, p. 12 (4a di copertina)
Sull’estrema linea del Carso, di fronte ai violenti attacchi della controffensiva austriaca.
numero 24 del 17-24 giugno 1917, copertina
Nel castello di Argirocastro, il gen. Ferrero proclama l’Albania unita e indipendente sotto l’egida dell’Italia.
numero 24 del 17-24 giugno 1917, p. 12 (4a di copertina)
Gabriele d’Annunzio dice l’elogio funebre dinanzi alla salma dell’eroico maggiore Randaccio.”… Mi chinai su le sue labbra, o compagni. E, in un soffio che mi passò l’anima come una bellezza folgorante, più appassionato di qualunque grido, egli disse: “Viva l’Italia!”. Tale fu la morte del vittorioso…”.
numero 25 del 24 giugno-1° luglio 1917, copertina
L’Italia in Albania. Dinanzi ai capi militari italiani sfilano le nuove milizie albanesi.
numero 25 del 24 giugno-1° luglio 1917, p. 12 (4a di copertina)
La conquista dell’Ortigara. “L’attacco che dalla Quota 2101 si gettava sulla Quota 2105, correva in quel momento sulla cresta, nell’insellatura, da destra a sinistra. Era una confusione veloce di uomini curvi, tutta scintillante di lame.” (L. Barzini)
numero 26 del 1°-8 luglio 1917, copertina
A Pietrogrado. Il governatore gen. Pelozoff passa in rivista il primo distaccamento di donne volontarie, che verrà inviato prossimamente alla fronte.
numero 26 del 1°-8 luglio 1917, p. 12 (4a di copertina)
Convegno di Capi. Il generale Cadorna e il generale Foch, capo di Stato Maggiore dell’Esercito francese, durante il colloquio a San Giovanni di Moriana.
numero 27 dell’8-15 luglio 1917, copertina
Le entusiastiche accoglienze americane alla Missione Italiana. A Boston, oltre 200.000 persone si accalcavano nelle vie, e l’automobile del Principe di Udine venne circondata dalla folla plaudente e ricoperta di fiori.
numero 27 dell’8-15 luglio 1917, p. 12 (4a di copertina)
“In nome della libertà, in nome dell’avvenire della Patria, in nome di una pace onesta e stabile” agli eserciti russi è stato dato l’ordine: “Avanti!”. E tedeschi e austriaci hanno piegato ancora una volta dinanzi all’impeto dei soldati di Brussilof.
numero 28 del 15-22 luglio 1917, copertina
Il contributo dell’America alla guerra per la libertà del mondo. Lo sbarco del primo contingente americano in un porto francese, fra le acclamazioni della folla.
numero 28 del 15-22 luglio 1917, p. 12 (4a di copertina)
Con il labbro dei Capi, la Patria bacia i suoi eroi. Il gen. Capello premia i valorosi delle Brigate Udine e Firenze che, con la Brigata Avellino, conquistarono il Cucco.
numero 29 del 22-29 luglio 1917, copertina
Durante la vittoriosa offensiva russa in Galizia. La cavalleria cosacca lanciata all’inseguimento del nemico in rotta.
numero 29 del 22-29 luglio 1917, p. 12 (4a di copertina)
Prima della recente fortunata irruzione tra Versic e Jamiano. Nostri reparti di “arditi” preparano l’azione conquistando di sorpresa alcune doline.
numero 30 del 29 luglio-5 agosto 1917, copertina
L’opera vigile della nostra Marina nell’Adriatico. Il pericoloso lavoro per il ricupero di una mina austriaca.
numero 30 del 29 luglio-5 agosto 1917, p. 12 (4a di copertina)
Un episodio eroico dell’avanzata romena in Moldavia. “Una batteria di artiglieria, crivellata da proiettili asfissianti, perdette tutti i serventi tranne sette uomini, che continuarono a tirare senza tregua e riuscirono finalmente a ridurre al silenzio il fuoco dell’avversario. Il generale Stchoetatchev li decorò tutti con la croce di San Giorgio”.
numero 31 del 5-12 agosto 1917, copertina
Agli eroi dell'”Arma fedele” – La commemorazione dei carabinieri caduti sul Podgora.
numero 31 del 5-12 agosto 1917, p. 12 (4a di copertina)
Conscia dell’importanza della partita, la Germania lancia nella battaglia di Fiandra le sue riserve più preziose. I prigionieri sono soldati giovanissimi i uomini più che maturi, veterani di molte battaglie.
numero 32 del 12-19 agosto 1917, copertina
Le audacie della nostra guerra. Riuscite ad inerpicarsi con una mitragliatrice e due lanciatorpedini, due pattuglie sorprendono e disperdono gli austriaci che occupavano due baraccamenti quasi a picco, a ridosso di uno sperone di Monte Piana.
numero 32 del 12-19 agosto 1917, p. 12 (4a di copertina)
Lo spirito dei combattenti sardi. In attesa dell’assalto, il soldato Scintu, accortosi che suo fratello è preso da turbamento, gli si avvicina sotto un violentissimo fuoco, gli addita le posizioni austriache, e gli grida: “Ricordati che ti chiami Scintu e che devi farti onore!”
numero 33 del 19-26 agosto 1917, copertina
Sorpresa ed aggirata, una nostra pattuglia si getta a terra ed apre il fuoco. Il comandante nemico, che si era slanciato gridando e spianando il moschetto, cade ucciso dall’ufficiale italiano, e gli austriaci scompaiono precipitosamente nel bosco.
numero 33 del 19-26 agosto 1917, p. 12 (4a di copertina)
Il Presidente della Repubblica Francese alla fronte italiana. Accompagnato dal Sovrano, il signor Poincaré osserva, dal San Michele, i campi delle vinte battaglie, i segni indistruttibili dell’eroismo dei nostri soldati.
numero 34 del 26 agosto-2 settembre 1917, copertina
La prima rappresentazione del Teatro al campo. L’inaugurazione è avvenuta in tre teatrini, in tre località lontane, nella zona di due Armate, con spettacoli e attori diversi.
numero 34 del 26 agosto-2 settembre 1917, p. 12 (4a di copertina)
Gli eroi della nuova offensiva. “Un tenente dei granatieri si lanciò, in piedi, sulla famosa “linea Kappa” sotto gli occhi dei nemici, che gli tiravano quasi a bruciapelo e prese un rapidissimo schizzo del tracciato della trincea per consegnarlo agli artiglieri che dovevano batterla”. Rimase incolume.
numero 35 del 2-9 settembre 1917, copertina
Gli eroi della nuova offensiva. I valorosi pontieri aprono la via alla conquista, preparando il passaggio dell’Isonzo a nord di Anhovo.
numero 35 del 2-9 settembre 1917, p. 12 (4a di copertina)
I giganti del bottino. Uno dei due magnifici esemplari di mortai Skoda da 305 caduti in possesso delle nostre truppe sull’altipiano di Bainsizza.
numero 36 del 9-16 settembre 1917, copertina
Gli eroi della nuova offensiva. Un bersagliere, cui una granata aveva asportato un piede, ai compagni accorsi intorno a lui, con superbo stoicismo diceva: “Fratelli. Non pensate a me! Io vivrò lo stesso anche senza un piede; voi dovete invece prendere la cima. Avanti! Per l’Italia! Correte!”
numero 36 del 9-16 settembre 1917, p. 12 (4a di copertina)
La lotta a nord-est di Gorizia. Un nembo di “arditi” con le bombe a mano si rovescia sopra una trincea austriaca.
numero 37 del 16-23 settembre 1917, copertina
Nelle acque di Pola, durante uno dei recenti efficaci attacchi da parte della formidabile armata aerea italiana.
numero 37 del 16-23 settembre 1917, p. 12 (4a di copertina)
L’aspirante Franceschi si era promesso di piantare, lui primo, un tricolore sulle rovine di Castagnevizza. Condotto impavidamente il suo plotone alla conquista della posizione, benchè due volte ferito, tentava di inalberare il segno della vittoria, quando una scarica lo rovesciò, morto, sul tricolore.
numero 38 del 23-30 settembre 1917, copertina
Ad armi corte. Il drammatico duello, in una caverna, fra un alto ufficiale austriaco e un soldato italiano delle Fiamme Nere.
numero 38 del 23-30 settembre 1917, p. 12 (4a di copertina)
La grandiosa manifestazione patriottica di Milano nell’occasione del XX Settembre. I gloriosi mutilati di guerra alla testa dell’imponente corteo.
numero 39 del 30 settembre-7 ottobre 1917, copertina
Un eroe allegro. Catturati in una caverna 40 austriaci e… una chitarra, il soldato Buoncompagni si pone alla testa dei prigionieri e, cantando canzonette, li conduce alle nostre linee.
numero 39 del 30 settembre-7 ottobre 1917, p. 12 (4a di copertina)
La figlia dell’eroe. A Mantova, nel ricevere la medaglia d’argento assegnata alla memoria del padre suo, la bimba Silvia Garau, di due anni e mezzo, grida: “Viva l’Italia! Viva il Re!”
numero 40 del 7-14 ottobre 1917, copertina
Ali italiane sulla Manica. Il capitano Laureati attraversa lo Stretto, durante il suo magnifico volo da Torino a Londra.
numero 40 del 7-14 ottobre 1917, p. 12 (4a di copertina)
La fortuna aiuta gli audaci. Un caporale sardo si getta all’improvviso in una trincea e gridando: “Gettate le armi e andate via!”, è obbedito dagli austriaci stupefatti che si arrendono.
numero 41 del 14-21 ottobre 1917, copertina
Un drammatico volo di ricognizione. Dopo aver sostenuto un combattimento, con l’apparecchio colpito da granata, senza motori né elica, due aviatori compiono il prodigio di raggiungere le linee italiane, e sono raccolti nell’Isonzo.
numero 41 del 7-14 ottobre 1917, p. 12 (4a di copertina)
“Eja! Eja! Eja! Alalà!”. Prima di partire per una perigliosa spedizione, i nostri aviatori lanciano il loro grido di guerra trovato da Gabriele d’Annunzio.
numero 42 del 21-28 ottobre 1917, copertina
Dove si preparano le armi per la vittoria. La scena di una “colata” delle masse metalliche per la fusione dei grossi calibri, in uno dei grandi stabilimenti organizzati in breve tempo dall’operosità italiana.
numero 42 del 21-28 ottobre 1917, p. 12 (4a di copertina)
Tra due epopee. Il valoroso del 1917 narra la guerra di oggi ai gloriosi superstiti delle guerre per l’Indipendenza.
numero 43 del 28 ottobre-4 novembre 1917, copertina
Una commovente cerimonia nell’Ospedale militare del Celio, in Roma: il matrimonio di un soldato ferito.
numero 43 del 28 ottobre-4 novembre 1917, p. 12 (4a di copertina)
Agli eroi della Va Bersaglieri. “Va segnalata alla riconoscenza del paese il contegno eroico della 5.a brigata bersaglieri (reggimenti 4.° e 21.°) la quale tiene da due giorni la postazione del Globocak alla stretta di Auzza e si difende e contrattacca, instancabilmente, magnifica, prendendo prigionieri al nemico” – Comunicato del 26 ottobre.
numero 44 del 4-11 novembre 1917, copertina
Nei giorni della lotta. Il febbrile movimento nelle retrovie.
numero 44 del 4-11 novembre 1917, p. 12 (4a di copertina)
I mutilati di guerra ai difensori del sacro suolo della Patria: “Pel nostro popolo, per i fratelli caduti, per noi stessi che portiamo orgogliosi i segni del dovere compiuto, compagni d’arme, in alto i cuori: in una sola volontà si schierino i vostri petti contro l’oltracotanza nemica”.
numero 45 dell’11-18 novembre 1917, copertina
Impeto di petti italiani contro l’invasore. “….. la prima e la seconda divisione di cavalleria, specie i reggimenti “Genova” e “Novara”, eroicamente sacrificatisi…., meritano l’ammirazione e la gratitudine della Patria”. (Dal Bollettino del 1° novembre).
numero 45 dell’11-18 novembre 1917, p. 12 (4a di copertina)
Madre italiana: – “Parti tranquillo, figlio mio: non piango. Piangerei se ti sapessi vile…”
numero 46 del 18-25 novembre 1917, copertina
Alle porte di Udine. Due carabinieri affrontano il comandante del 3.° corpo d’armata del Brandeburgo, gen. Von Berrer, che rimane ucciso, e il suo ufficiale d’ordinanza, che è gravemente ferito.
numero 46 del 18-26 novembre 1917, p. 12 (4a di copertina)
L’aiuto anglo-francese. – Coraggio, fratello! Chi è contro di te, è contro di noi…
numero 47 del 25 novembre-2 dicembre 1917, copertina
La lotta sul Piave. Presso il ponte di Fener, una grossa barca che cerca di raggiungere la riva destra del fiume, viene distrutta a colpi di cannone.
numero 47 del 25 novembre-2 dicembre 1917, p. 12 (4a di copertina)
Ai giovanissimi fra i valorosi. “I giovani soldati della classe 1899 hanno avuto il battesimo del fuoco. Il loro contegno è stato magnifico e sul fiume, che in questo momento sbarra al nemico le vie della patria, in un superbo contrattacco, unito il loro ardente entusiasmo all’esperienza dei compagni più anziani, hanno trionfato. – … Io voglio che l’esercito sappia che i nostri giovani fratelli della classe 1899 hanno mostrato di essere degni del retaggio di gloria che su essi discende”. (Ord. del giorno Diaz).
numero 48 del 2-9 dicembre 1917, copertina
La battaglia dei mostri. L’assalto dei “tanks” alle formidabili posizioni tedesche, durante la recente avanzata britannica in Picardia.
numero 48 del 2-9 dicembre 1917, p. 12 (4a di copertina)
L’epica lotta a Col della Berretta. “….I difensori, isolati da un violentissimo fuoco di interdizione, avrebbero forse dovuto finire col soccombere al numero e alla violenza degli attaccanti, se i loro rincalzi, fieri siciliani della vecchia e gloriosa brigata “Aosta” (5° e 6° reggimento fanteria), riparti del 94° fanteria (brigata “Messina”) e del battaglione alpini “Val Brenta” non fossero accorsi tempestivamente. Attraversata di slancio la zona mortale, le nostre brave truppe piombarono con impeto irresistibile sull’avversario e, travoltolo, lo obbligarono a ritirarsi con gravissime perdite, lasciando prigionieri”. (Boll. Diaz)
numero 49 del 9-16 dicembre 1917, copertina
Un’audace impresa del Genio. Di notte, a pochi passi dal nemico, viene ampliata, mediante l’esplosione di una grande mina, l’interruzione del ponte di Vidor sul Piave. Poichè del ponte erano state distrutte soltanto due campate, il nemico cercava di riattarlo.
numero 49 del 9-16 dicembre 1917, p. 12 (4a di copertina)
Nell’ora dell’assalto. – se non torno, di a mia madre che ho dato la vita con gioia per l’onore d’Italia, perchè il barbaro non calpesti il nostro suolo, perchè sia risparmiato un infame servaggio alle nostre donne, ai nostri vecchi, ai nostri figli…
numero 50 del 16-23 dicembre 1917, copertina
Gli eroi meno noti dei campi di battaglia. Un ufficiale di collegamento, latore di un ordine, esce dalla trincea e si slancia in terreno scoperto.
numero 50 del 16-23 dicembre 1917, p. 12 (4a di copertina)
La lettera di Natale. – “Caro papà, sarebbe triste il Natale senza di te, se non sapessimo che tu sei lontano, soldato, per difendere la nostra diletta Patria, per salvare noi tutti dai barbari, per preparare a noi piccini un avvenire libero, per lasciarci un passato che non ci faccia arrossire. E perciò non siamo tristi. Siamo fieri del nostro papà.”
numero 51 del 23-30 dicembre 1917, copertina
L’audacissima incursione di navi italiane nel golfo di trieste. un siluro fa affondare la corazzata “Wien”.
numero 51 del 23-30 dicembre 1917, p. 12 (4a di copertina)
L’epica difesa degli alpini del battaglione “Feltre” su Cima Valderòa. Finite le bombe a mano, gli eroici difensori affrontano il nemico con sassi e macigni.
numero 52 del 30 dicembre 1917-6 gennaio 1918, copertina
Fra gli eserciti che si “tastano”. Uno scontro di pattuglie nella notte.
numero 52 del 30 dicembre 1917-6 gennaio 1918, p. 12 (4a di copertina)