La città in lutto

Il 29 giugno si riunisce in seduta straordinaria la Giunta provinciale, che dispone l’invio di telegrammi di partecipazione e l’addobbo a lutto degli edifici di uffici e istituti provinciali. Il Capitano provinciale mons. Luigi Faidutti è delegato a rappresentare la Provincia a Vienna ai solenni funerali dei principi.

Sempre il 29 giugno l’arcivescovo Francesco Borgia Sedej pubblica una circolare che dispone la celebrazione di una solenne Messa da requiem il 1° luglio nel duomo di Gorizia, nonché in ogni chiesa curata, preceduta dal consueto suono delle campane, a spese delle rispettive chiese.

Il 30 giugno si riunisce in seduta straordinaria il consiglio comunale. Consiglieri e autorità sono in abito nero; assiste una “infinità di pubblico”. Viene approvata la seguente mozione:

“Di fronte all’efferato delitto che mano sacrilega perpetrava a Serajevo contro Sua Altezza Imperiale e Reale l’Arciduca Ereditario Francesco Ferdinando e la di lui consorte Duchessa Sofia de Hohenberg, il Consiglio comunale della città di Gorizia riunito in seduta straordinaria da espressione ai sensi di esecrazione e di raccapriccio per l’orrendo misfatto e di profondo cordoglio e leale devozione per Sua Maestà, l’Augustissimo e Venerato Imperatore ed all’Augusta Sua Casa.”

Si decide inoltre di inviare diversi telegrammi di cordoglio; il podestà Bombig invita i cittadini ad abbrunare le case il giorno dei funerali e dispone che i fanali pubblici siano accesi e velati a lutto. Il giorno dopo viene affisso un secondo manifesto del Comune relativo alle manifestazioni di partecipazione al lutto.

Il 1° luglio alle 10 al solenne pontificale dell’arcivescovo nella chiesa metropolitana prende parte la cittadinanza, mentre le autorità per motivi di protocollo possono partecipare a simili cerimonie solo dopo che si siano tenuti i funerali.

Il 3 luglio, giorno dei funerali, in ogni scuola cittadina si celebra una messa funebre.

Si riunisce in seduta straordinaria la Camera di Commercio e d’industria: il presidente Giuseppe Venuti pronuncia una commemorazione e comunica l’invio di telegrammi.

Dalle 16 alle 17 suonano a morto tutte le campane delle varie parrocchie, a Gorizia e in tutta la diocesi, in segno di omaggio alla coppia assassinata. Dalle 16 alle 18 tutti i negozi chiudono in segno di lutto, i fanali della città sono accesi e abbrunati.

“L’Eco del Litorale” riporta: “Quasi tutte le case di Gorizia furono vestite a lutto e poche ce ne sono che col nero non manifestino dolore”.

Il 4 luglio viene celebrata una messa da campo in Campagnuzza; vi prende parte tutto il presidio militare di stanza in città. Segue il pontificale solenne in duomo, officiato da mons. Faidutti, in questo caso con la presenza delle autorità.

Passata la festività ebraica del sabato, domenica 5 luglio alle ore 20 si tiene una cerimonia funebre anche nel tempio israelitico di Gorizia.