I ricordi di Andrej Gabršček: novembre 1917

“Qui potevo vedere con i miei occhi gli orrori dell’ultima guerra. L’edificio bancario di prestito, che ospitava il mio negozio di editore e il mio appartamento, era mezzo demolito e il mio appartamento nel più completo caos, con la maggior parte degli arredi immagazzinati in una stanza al piano terra. L’intera scorta dei miei libri in soffitta era completamente rovinata. […] Mi girai e corsi via dal mio antico paradiso di utile diligenza.”

(Andrej Gabršček. Goriški Slovenci II: 1901-1923. Lubiana 1934; citazione in Petra Svoljšak, Gorizia (Gorica), a Damned and Sacred City between Two Fires, in “Studia Historica Slovenica” 2011, p. 99)