I prigionieri di guerra austroungarici all’Asinara: Valentino Semi

“Ed ora vivo da eremita all’Asinara. Qui negli ultimi mesi di quest’anno 1916 sono giunti altri quattordicimila prigionieri catturati dagli italiani nelle ultime offensive sul Carso, delle quali ci è giunta un’eco trionfale.

Mi giunge anche notizia, in questi giorni, che dei miei compagni di marcia attraverso Serbia e Albania, cinquemila sono morti in Francia di malattia e altrettanti sono stati ceduti dalla Francia all’Inghilterra.

Al momento della cattura da parte dei serbi, eravamo sessantacinquemila. Sono quasi certo che torneremo a casa forse in mille. Ho detto: “ritorneremo”; ma ritornerò anch’io? Oggi la guerra non è ancora finita e il mare mi divide dal continente, e la volontà di Dio è, come sempre, ignota agli uomini. Speriamo!

Asinara, 31 dicembre 1916″

(Valentino Semi. Dall’Istria alla Serbia e alla Sardegna. Memorie di un prigioniero di guerra. Padova, Amicucci, 1961, p. 73-74)