Gorizia giorno per giorno – 3 dicembre 1915
Gorizia
Continua il bombardamento della città. Una granata colpisce il monastero delle Orsoline, danneggiando l’infermeria.
Muore Maria Milost nata Cernutta, di 71 anni.
Il capitano distrettuale barone Baum in una relazione alla Luogotenenza di Trieste ribadisce l’intenzione di non evacuare la città “soltanto perché sotto il tiro del nemico”, pur consigliando a chi può farlo di allontanarsi da Gorizia, ma senza nessuna coercizione, se non per quanto riguarda gli “elementi politicamente inaffidabili”.
Dornberg
I goriziani che sono fuggiti dai bombardamenti rifugiandosi a Tabor, Schonpass e Prevacina devono scegliere se rientrare a Gorizia o sfollare a Leibniz; quelli rifugiati a Dornberg temono di dover fare la stessa scelta, tra “la morte da tutte e due le parti. A Gorizia le granate, a Leibnitz il freddo mortale e la mancanza di viveri”.
Dal fronte
Muore sul Podgora Scipio Slataper.
Graz
Sotto il titolo Oggetti ritrovati la “Gazzetta d’accampamento di Wagna” riporta un lungo elenco di “effetti degli abitanti del territorio di guerra sud occidentale” non ritirati dai proprietari che si trovano nei depositi dell’i.r. Direzione delle ferrovie dello Stato a Vienna. Tra i proprietari figurano cittadini di Gorizia.
Vienna
Un messaggio dell’imperatore Francesco Giuseppe agli abitanti del Litorale messo a dura prova dalla guerra parla di “Gorizia, capitale della provincia, che Mi è tanto cara” che “può bensì essere difesa da una presa da parte del nemico, ma non dalle sue opere di distruzione, che sotto comando di necessità militari vengono compiute su non basate giustificazioni”.