Gorizia giorno per giorno – 24 giugno 1915
Gorizia
Bombe, shrapnel e schegge arrivano in vari punti della città. La popolazione assiste terrorizzata all’intensificarsi dei combattimenti sui monti attorno a Gorizia che segnano l’inizio della prima delle 12 battaglie dell’Isonzo. Una granata caduta nei pressi dell’ospedale dei Fatebenefratelli colpisce alla testa e alla mano il padre superiore del nosocomio. Muoiono due bambini: la piccola Valeria, 7 anni, figlia di Luigi Terpin viene uccisa da un colpo vagante e la stessa sorte tocca a Federico Baic di 11 anni.
Tre suore orsoline, Aida Benatti, Anna Rizzo ed Elisa Bortolotti, nate in Italia, lasciano il convento di Gorizia per quello di Lubiana.
Nella notte bruciano il santuario di Monte Santo e l’annesso convento dei frati francescani. Oggetti sacri e la sezione antica della biblioteca del convento (due terzi circa del patrimonio librario) vengono salvati grazie all’intervento del primo tenente Bergmann; i libri moderni invece sono distrutti dall’incendio.
Dal fronte
Intenso bombardamento al mattino su Oslavia e Podgora. Nel pomeriggio, alle 17, inizia l’attacco italiano al monte Sabotino.