Gorizia giorno per giorno – 23 novembre 1915

Gorizia

Nel cuore della notte una granata colpisce il monastero delle Orsoline danneggiando il coro e i locali adiacenti. La cantina dove dormono le suore è invasa dal fumo.

Nei bombardamenti vengono utilizzate da questo momento anche granate al fosforo, che provocheranno l’incendio di numerosi edifici.

Mentre i pompieri intervengono per spegnere le fiamme alla fabbrica di cera di via Seminario, al seminario, al palazzo arcivescovile e al Trgovski Dom, aerei italiani bombardano Piazza Grande causando danni alla chiesa di Sant’Ignazio.

Viene arrestato e confinato a Graz l’impiegato Leopoldo Travani, già caposestiere e consigliere comunale.

Vittime dei bombardamenti sono il piccolo Emrico Pettarin di 7 anni e la trentanovenne Emilia Hassek nata Mucchiutti.

Dornberg

Aerei italiani bombardano il paese, dove ha sede il comando del XVI Corpo d’armata austriaco.

Graz

La “Gazzetta d’accampamento di Wagna”, come si intitola da oggi il giornale, inserisce tra i titoli dei comunicati di guerra quello relativo ai Nuovi violenti attacchi contro la testa di ponte di Gorizia.

Elenca anche i nomi dei feriti e ammalati visitati a Vienna dal Comitato pro feriti della Congregazione nazionale italiana, tra cui Antonio Tortul da Visco, Antonio Paschialat da Cormons, Vittorio Veronesi da Grado, Ermenegildo Colombo da Gorizia, Giovanni Grass da Aquileia e Lino Silvestri da Mariano.