Gorizia giorno per giorno – 21 ottobre 1915
Gorizia
Le Orsoline celebrano la festa della loro patrona, sant’Orsola, in mezzo ai bombardamenti. Tutto il pendio del monte Sabotino è in fiamme. Il fuoco è partito dal monte San Valentin incendiato dalle granate. Il commissario Dandini e il padre gesuita Zecchini assicurano le Orsoline che saranno avvertite in tempo nel caso dell’arrivo delle truppe italiane a Gorizia.
Un aeroplano italiano getta bombe, inseguito dallo scoppio degli shrapnel.
Un carro con alcune salme dirette al cimitero della Grazigna viene colpito in pieno da una granata. Restano miracolosamente incolumi don Giuseppe Jug e il cocchiere.
La guerra provoca la produzione di curiosi souvenir: con l’alluminio dei proiettili vengono confezionati anelli-ricordo.
Graz
La “Gazzetta di campo” di Wagna riporta una serie di Notizie varie da Gorizia, che al momento si calcola conti circa 10.000 abitanti. Dal 5 settembre al 2 ottobre i morti in città sono stati 125, di cui 13 a causa del colera e 8 del tifo; i nati dall’inizio dell’anno al 12 settembre sono stati 245 (52 illegittimi).
Il giornale riferisce anche che “In occasione della presa di Belgrado la città fu imbandierata”, anche se nei giorni dell’entrata delle truppe austriache nella capitale serba Gorizia si trovava sotto un quotidiano bombardamento.