Gorizia giorno per giorno – 21 luglio 1915

Gorizia

A mezzogiorno dalla città si vede il fuoco e il fumo dei fucili sulla cima del Calvario, vicino alle tre croci, dove infuria il combattimento.

Granate cadono vicino al castello e nel giardino dell’arcivescovo.

Resta ucciso il civile Paolo Bellingher.

Viene arrestato per motivi politici e confinato a Graz Alfredo Bozzini, presidente della Lega tra gli spedizionieri di Gorizia, già consigliere comunale e consigliere della Camera di commercio.

Giovanni Cossar, direttore del Museo Civico, acquista al prezzo di 3 corone da un militare “un proiettile (vuoto) di shrapnel italiano dal monte Calvario 19 luglio 1915”: è la prima testimonianza della guerra in corso destinata a quello che diventerà il Museo della Redenzione (oggi Museo della Grande Guerra).

Dal fronte

Alle quattro di mattina gli austriaci appoggiati dall’efficacissimo tiro dei mortai Skoda riprendono la quota del monte San Michele.

Durante il combattimento nei pressi San Michele, a Opacchiasella, scompare il volontario irredento Francesco Rismondo, da Spalato, bersagliere nell’esercito italiano. Secondo alcune fonti viene preso prigioniero, gravemente ferito, e ricoverato all’ospedale di Gorizia. Qui sarebbe stato riconosciuto e nei giorni successivi giustiziato come traditore. La notizia, riportata da alcuni giornali austriaci, non è suffragata da documenti né da testimonianze, ma è considerata attendibile al punto da essere citata nella motivazione del conferimento della medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

Muore sul Monte Rosso presso Tolmino lo scrittore Eugenio Vaina de Pava.