Da Sarajevo a Gorizia

La città di Gorizia partecipa al lutto nazionale, ma, a differenza di Trieste, non viene toccata dal percorso delle bare di Francesco Ferdinando e della moglie nel loro viaggio verso Vienna. Tuttavia i cronisti goriziani sono in grado di dar conto di notizie di cronaca comunque legate all’attentato di Sarajevo. Il re Nicola del Montenegro viene informato dell’assassinio proprio a Gorizia, il 28 giugno, mentre il treno su cui si trova sosta alla stazione della Transalpina. Il 1° luglio invece arriva in città una delle automobili del seguito dell’arciduca: la vettura del barone Boos-Waldek, danneggiata dalla bomba del primo attentatore, Cabrinovic.

Boos-Waldek è cognato del podestà di Cormons Giorgio de Locatelli, che ha sposato sua sorella, Maria. Il barone è stato leggermente ferito dall’esplosione della bomba di Sarajevo, ma l’attenzione del cronista si concentra esclusivamente sulle condizioni della vettura, “forata in ben settanta punti”.

Nei giorni successivi Boos-Waldek prende parte alle nozze della nipote Carlotta, ma non risultano sue dichiarazioni alla stampa locale sui fatti di Sarajevo.