Gorizia giorno per giorno – 30 giugno 1915
Gorizia
Il cannone austriaco individuato dagli italiani il giorno prima viene spostato nella braida Lantieri, sita nella zona dell’attuale campo sportivo di via Baiamonti. Gli abitanti di San Rocco temono i colpi dell’artiglieria italiana, vista la vicinanza con le loro case.
Su richiesta del commissario conte Enrico Dandini le Orsoline attivano una cucina per sfamare i profughi sfollati a Gorizia dalle località circostanti a causa dei combattimenti in corso. Questo servizio durerà fino al 4 luglio.
Corre voce che lo stato maggiore si ritiri dalla città e che l’esercito italiano si disponga a distruggerla completamente se non la conquista entro due giorni. Fitte scariche di fucileria e tiri di cannone notte e giorno.
Il diciassettenne Sofronio Pocarini viene arrestato a causa delle sue prese di posizione irredentiste e rinchiuso nell’edificio dello Schulverein, dove trova altri goriziani politicamente sospetti.
Nel pomeriggio viene arrestato il commerciante Luigi Villat, il cui figlio Luigi (detto Louis) non si è presentato alla visita militare. Le autorità lo ignorano, ma Louis Villat si è arruolato volontario nell’esercito italiano. Il padre sarà internato a Katzenau e quindi a Göllersdorf. In casa dei Villat, a San Rocco, si nasconde dal 14 maggio, per evitare il richiamo alle armi, il loro parente Arnaldo Mulitsch.
Dal fronte
In piena prima battaglia dell’Isonzo primo caso di giustizia sommaria con un gruppo di fanti della brigata Messina che si arrende al nemico nella zona di Monfalcone mentre dalla linea italiana viene dato l’ordine di far fuoco su di loro.
Durante i combattimenti a Selz, il militare di leva Giulio Zanon (classe 1892) muore facendo scudo con il proprio corpo al tenente della sua compagnia. Sarà il primo soldato semplice a ricevere la medaglia d’oro al valor militare nella prima guerra mondiale.