Gorizia giorno per giorno – 23 maggio 1915

Gorizia

La notizia della dichiarazione di guerra si diffonde in città nel pomeriggio. I giornali italiani sono proibiti, tranne l’ “Avanti”.

In città non si vedono quasi truppe. Si sparge la voce che l’esercito si ritiri sulla linea difensiva delle montagne e non faccia resistenza in pianura, e quindi l’esercito italiano arrivi a Gorizia il giorno stesso della dichiarazione di guerra.

Gli uffici governativi di Gorizia vengono affrettatamente trasferiti ad Aidussina: gli archivi del Capitanato distrettuale sono caricati su cari militari e trasportati al sicuro.

I gendarmi si ritirano dai paesi del Goriziano lungo il confine; la popolazione, abbandonata a se stessa, si rifugia a Gorizia e poi viene avviata a Leibnitz.

L’economo municipale Mario De Bassa ripara in Italia.

In serata vengono fermati molti cittadini noti come irredentisti (tra loro l’avvocato Cesare Deperis, il ragionier Giuseppe Grudina, il commerciante Francesco Massig, il macellaio Giovanni Ortali). Sono trattenuti la notte nelle scuole di piazza Bertolini e la mattina dopo mandati a Wagna.

L’impiegato comunale Giovanni Vittorio Quaini si nasconde nella propria casa per sfuggire al possibile arresto e internamento. Resterà nascosto fino al 9 agosto 1916, nonostante molte perquisizioni da parte della polizia.

Verso le 22 si sparge la notizia che gli italiani sono in marcia e che è arrivato un telegramma da Cormons, seriamente minacciata dall’occupazione. Nella notte i civili credono di identificare ogni rumore con la cavalleria italiana in arrivo. Parte un treno speciale con mezzo reggimento di fanteria, che arriva fino a Mossa e poi rientra a Gorizia.

Dal fronte

Alle ore 23.30 i finanzieri italiani Pietro Dell’Acqua e Costantino Carta sparano a Corno di Rosazzo il primo colpo di fucile della prima guerra mondiale contro una pattuglia austriaca che stava cercando di minare il ponte sullo Judrio.

Vienna

L’avv. Piero Pinausi viene arrestato perché trovato a passeggiare con moglie e figlia nei pressi di luoghi fortificati. Poi è rilasciato.