L’avviso del commissario civico Dandini

Concittadini

Da trenta giorni il perfido nemico si trova dinanzi alle porte di Gorizia.

Ma vani sono tutti i suoi sforzi di rompere l’anello di ferro, che gli contrappone il nostro esperto e vittorioso esercito.

Fiduciosi potete guardare nell’avvenire, l’esercito nemico non porrà mai il piede sul suolo di Gorizia nostra.

Lo svolgersi degli avvenimenti guerreschi ha avuto per conseguenza però che proiettili del nemico siano penetrati nella città; e ciò potrà anche ripetersi.

Io Vi invito e Vi esorto a conservare pure in avvenire quel contegno calmo, fermo e sicuro di cui avete dato sinora mirabile prova ed a perseverare nel virile ed impassibile coraggio fino ad oggi dimostrato e dai competenti fattori apprezzato nel suo pieno valore.

Ciò però non mi esime dall’obbligo di raccomandarVi caldamente di osservare quelle norme di prudenza che sono suggerite nell’interesse della Vostra sicurezza personale.

Non uscite, senza impellente bisogno, dalle Vostre case ed in queste trattenetevi, di preferenza, nelle parti opposte alle linee di operazione.

Proiettili trovati e non esplosi, perché pericolosissimi, devono venir lasciati sul posto di rinvenimento e devesi in proposito fare immediatamente denuncia presso l’i.r. caserma in Piazza grande Traunik Kaserne.

Sopra tutto siate previdenti di fronte ai Vostri bimbi, impedendo loro di trovarsi nelle pubbliche vie.

Conte Dandini.

(Il testo dell’avviso trascritto da “L’Eco del Litorale” del 28 giugno 1915 si trova in Antonio Jacobi. Miscellanza, vol. II, Ms 174 Civ)