25 luglio 1914
“Il Corriere friulano” non fa menzione dell’ultimatum né della situazione internazionale. La prima pagina è dedicata alla cronaca locale, con un lungo articolo di fondo su La violentazione dell’autonomia comunale di Grado, un intervento Per il miglioramento dello stato sanitario della provincia e una “ode saffica” composta da “un giovanissimo distinto nostro comprovinciale”. Nelle pagine interne, il lungo resoconto del Processo Caillaux, l’esplosione del pirotecnificio Makuc e il rinvenimento nell’Isonzo del cadavere del milite Lugi Sury, “qui di guarnigione nella seconda compagnia del decimo battaglione degli artiglieri da fortezza”. Solo il 29 luglio il giornale darà notizia contemporaneamente dell’ultimatum e della dichiarazione di guerra.
Invece “L’Eco del Litorale”dà come prima notizia: Dopo l’ultimatum. Il barone Giesl stassera lascierà Belgrado, se non si risponderà alla nota. Tutto il breve articolo è stampato in grassetto. Seguono una serie di notizie sull’argomento: La comunicazione dell’ultimatum alle Potenze, La Russia interviene?, L’Austria vuole l’indebolimento della Serbia, Pasic interrompe il suo viaggio, Enorme impressione a Belgrado per la nota austriaca. All’interno, ancora un articolo, Ultime notizie. Il conflitto austro-serbo. Impressioni viennesi, in cui si constata che “L’Italia, come nelle crisi passate, farà il suo dovere di alleata” e che “Il conflitto si crede dunque inevitabile e compito delle potenze è ora solo quello di localizzarlo”.
La notizia della rottura delle relazioni diplomatiche con la Serbia e della mobilitazione parziale dell’esercito arriva a Gorizia nella notte del 25 luglio. A mezzanotte “L’Eco del Litorale” distribuisce un’edizione straordinaria, e nel numero di lunedì 27 (ricordiamo che il giornale non usciva alla domenica) titola a prima pagina Il conflitto austro-serbo. La guerra non è ancora stata dichiarata, ma è chiaro a tutti che sia inevitabile. Ecco la cronaca cittadina relativa agli eventi.
“Allorché sabato notte, dopo la pubblicazione dei nostri bollettini, si sparse per la città la notizia che la Serbia non aveva accettato la nota presentatale dal nostro Governo nella sua integrità, i cittadini, che numerosi si trovavano nelle vie e nei pubblici locali, proruppero in grida entusiastiche. Era giunto dunque il momento della decisione!” (“L’Eco del Litorale” del 27 luglio 1914).